Ascoli, Cangini e Fiori (Forza Italia) sul terremoto: “La Camera approva ma molti nodi sono irrisolti”

La Camera ha approvato, poche ore fa, il testo del decreto legge sul terremoto, convertito con molti emendamenti grazie all’azione parlamentare.
“Pur essendo state introdotte – dichiarano in una nota il senatore Andrea Cangini e il Commissario di Forza Italia per le Marche- alcune norme importanti, a cominciare dalla proroga di un ano dello stato di emergenza, rimangono molte gravi questioni non affrontate e che erano state puntualmente evidenziate da un lavoro accurato di approfondimento da parte dell’Anci. Ne segnaliamo 3 sulle quali ovviamente continueremo la nostra battaglia al Senato:

  1. Tutti i Comuni del cratere devono essere inseriti in una ZES (Zona ad economia speciale), da negoziare con l’Europa, per godere dei benefici fiscali ed economici in grado di far ripartire l’economia ed attrarre imprese ed investimenti;
  2.  È necessario prevedere la possibilità di una ulteriore proroga di un anno a tutti i contratti a termine per i tecnici sin qui assunti (condividendo la misura con l’Unione Europea e le organizzazioni sindacali) altrimenti a metà 2020 rischieremo di perdere tutto il personale già formato e molto qualificato, che sta dando un contributo fondamentale ai Comuni e agli uffici speciali per la ricostruzione;
  3. È indispensabile una deroga alle misure per la demolizione e la ricostruzione della “sagoma” esterna degli immobili privati soggetti a vincolo (basta essere costruiti più di 50 anni fa) altrimenti si paralizzano molte delle attività e non solo nei centri storici.

La maggioranza non ha voluto accogliere questi emendamenti di assoluto buon senso che noi invece riproporremo al Senato. Le popolazioni dell’Italia centrale sono davvero allo stremo: dopo aver subito un evento drammatico non vedono l’aiuto concreto dello Stato per ricostruire le loro case, le loro attività economiche, la loro vita sociale e affettiva nei luoghi che hanno amato e vogliono continuare ad abitare. Lo Stato faccia lo Stato – conclude la nota di Cangini e Fiori – , si faccia sentire vicino e non si renda protagonista di un delitto di abbandono contro questa popolazione incolpevole e di intere zone meravigliose del nostro Appennino”.

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