Arquata, Dopo più di tre anni dal sisma del 2016 realizzati solo 15 interventi di ricostruzione

Sono passati più di tre anni dal terremoto che nell’agosto 2016 mise in ginocchio il Centro Italia. Il sisma, di magnitudo 6 con epicentro ad Accumoli, in provincia di Rieti, colpì Lazio, Umbria, Abruzzo e Marche, uccidendo oltre 300 persone. Per aiutare le regioni che avevano subito i danni maggiori furono stanziati quasi 2 miliardi e 160 milioni di euro. Ad oggi, però, ne sono stati spesi solamente 49.

Come riporta Il Tempo, i fattori che hanno rallentato la ricostruzione sono stati molteplici: l’enorme quantità di macerie da rimuovere, più di 2 milioni e mezzo di tonnellate, la lentezza degli enti locali dovuta anche all’impreparazione di fronte a una situazione emergenziale tanto grave e i cambi di amministrazione. Condizioni che hanno fatto sì che a distanza di anni ci sia ancora molto da fare.

E’ sempre il quotidiano romano a spiegare la ripartizione dei soldi stanziati: 300 milioni per le scuole, 40 milioni per le chiese, 197 milioni per 277 progetti di edilizia pubblica, 100 milioni contro i dissesti idrogeologici. Poi ci sono i finanziamenti arrivati tramite gli sms solidali, 33 milioni, che sono stati destinati a 95 interventi. E ancora: 199 milioni per 207 opere pubbliche, 891 milioni per 631 cantieri e poco meno di 400 milioni per il recupero dei beni culturali. In totale si tratta di quasi 3mila interventi per un ammontare di poco più di 2 miliardi di euro.

Ad oggi, però, gli interventi realizzati sono solamente una quindicina e quasi tutti riguardano complessi scolastici. Nello specifico si tratta di undici progetti ultimati, quattro quasi al termine, uno in fase di avvio e tre rallentati. Insomma, dopo tre anni c’è ancora molto da fare per ricostruire il Centro Italia.

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