Coldiretti Marche, produzione lenticchia aumenta del 60%,ma attenzione al falso Made in Italy

Per produzione di lenticchia e di ceci la medaglia per le Marche è d’argento con la produzione seconda, rispettivamente, solo a Umbria e Toscana nel panorama nazionale.
È quanto rileva Coldiretti Marche in occasione della Giornata mondiale del legumi promossa dall’Unep, l’Agenzia Onu per l’Ambiente, per sostenere l’agricoltura sostenibile.
Negli ultimi 5 anni, secondo una rielaborazione Coldiretti Marche su dati Istat, la produzione di lenticchia è aumentata di quasi il 60% superando i 12mila quintali.
In crescita anche la produzione di ceci con quasi 52mila quintali, il 22,5% in più rispetto a cinque anni fa.
Coltivazioni storiche per le nostre campagne minacciate però da produzioni straniere che arrivano da Paesi come gli Stati Uniti e il Canada dove vengono fatti seccare con l’utilizzo in preraccolta del glifosato secondo modalità vietate sul territorio nazionale.
Le importazioni di legumi secchi da spacciare come nazionali – precisa la Coldiretti – hanno superato in Italia i 405 milioni di chili, con un aumento record del 46% negli ultimi dieci anni, secondo una analisi su dati Istat. Ma se si torna indietro agli anni ‘60 le importazioni – continua Coldiretti – erano pari ad appena 4,5 milioni di chili, praticamente un centesimo di quelle attuali.

“Per non cadere nell’inganno del falso Made in Italy acquistando un prodotto importato secco, reidratato e poi messo in scatola – spiega Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Marche – il nostro consiglio è di privilegiare legumi che esplicitamente evidenziano l’origine nazionale in etichetta o quelli in vendita direttamente dagli agricoltori, anche nei mercati di Campagna Amica, dove è garantita la provenienza”.

 

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