Il Tar: no alla riapertura delle discoteche. “Interesse secondario rispetto alla salute”. “C’è comune volontà per interventi di sostegno economico al settore”

Nessuna riapertura delle discoteche al momento. Il Tar dice no alla sospensione cautelare urgente dell’ordinanza, con la quale il 16 agosto, il Ministro della Salute, in tema di misure urgenti per il contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, ha chiuso le discoteche e introdotto l’obbligo di mascherina nei luoghi pubblici dove c’è il rischio assembramenti.
Lo ha deciso il presidente della terza sezione quater del Tar del Lazio, con un decreto monocratico con il quale ha respinto una richiesta di sospensione cautelare urgente proposta dal Silb-Fipe-Associazione Italiana Imprese di Intrattenimento da Ballo e di Spettacolo. E’ stata già fissata il 9 settembre l’udienza in camera di consiglio per la valutazione collegiale del ricorso.

Nelle premesse del provvedimento impugnato si richiama la “comune volontà della Conferenza dei presidenti delle Regioni e del Ministero dello sviluppo economico di aprire con immediatezza un tavolo di confronto con le Associazioni di categoria, al fine di individuare interventi economici di sostegno nazionale al settore interessato”. E’ quanto si legge nel decreto del Tar in merito alla ricorso dei gestori, – respinto dal Tribunale Amministrativo – contro la chiusura delle discoteche per l’emergenza Covid.

Per il Tar, “nel bilanciamento degli interessi proprio della presente fase del giudizio, la posizione di parte ricorrente risulta recessiva rispetto all’interesse pubblico alla tutela della salute nel contesto della grave epidemia in atto” e “tale interesse costituisce l’oggetto primario delle valutazioni dell’Amministrazione, caratterizzate dall’esercizio di un potere connotato da un elevato livello di discrezionalità tecnica e amministrativa in relazione alla pluralità di interessi pubblici e privati coinvolti e all’esigenza di una modulazione anche temporale delle misure di sanità pubblica nella prospettiva del massimo contenimento del rischio”.

Ma i gestori non ci stanno. “Fino al 7 settembre staremo chiusi e ora prolifererà l’abusivismo”. Così dice all’ANSA Maurizio Pasca, presidente del Silb Filp, associazione italiana imprese di intrattenimento da ballo e di spettacolo. “L’ordinanza del ministro non sta facendo altro che incentivare l’abusivismo – aggiunge Pasca – Siamo già in possesso di centinaia di video di feste abusive in ville che sfuggono a ogni controllo. In un filmato con giovani che addirittura si dichiarano positivi al Covid”.

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