Covid, appello di 100 scienziati: “Misure drastiche in 2-3 giorni”. Appello a Mattarella e a Conte, per evitare l’aumento dei decessi

Misure drastiche nei prossimi due o tre giorni, per evitare in Italia centinaia di decessi al giorno per Covid-19: è l’appello lanciato da oltre cento scienziati al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.
“Come scienziati, ricercatori, professori universitari riteniamo doveroso ed urgente esprimere la nostra più viva preoccupazione in merito alla fase attuale di diffusione della pandemia da Covid-19”, scrivono i ricercatori, riferendosi alle stime diffuse dal fisico Giorgio Parisi, secondo le quali il raddoppio nei decessi che si sta osservando ogni settimana potrebbe portare in breve a 400-500 morti al giorno.

I ricercatori condividono la proposta di Parisi di “assumere provvedimenti stringenti e drastici nei prossimi due o tre giorni” e “il necessario contemperamento delle esigenze dell’economia e della tutela dei posti di lavoro con quelle del contenimento della diffusione del contagio deve ora lasciar spazio alla pressante esigenza di salvaguardare il diritto alla salute individuale e collettiva sancito nell’art. 32 della Carta costituzionale come inviolabile”.

Il dilagare della pandemia può danneggiare l’economia

Le misure drastiche per evitare l’aumento dei casi e dei decessi per Covid-19 potrebbero essere meno pesanti per l’economia rispetto a quando accadrebbe se la pandemia andasse fuori controllo: lo sostengono nell’appello i 100 scienziati firmatari fra i quali il fisico Enzo Marinari, dell’Università Sapienza di Roma, l’economista Gianfranco Viesti, dell’Università di Bari, il geologo Carlo Doglioni, presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), l’astronoma Alessandra Celletti, vicepresidente dell’Agenzia per la valutazione della ricerca (Anvur).

“Prendere misure efficaci adesso serve proprio per salvare l’economia e i posti di lavoro”, si legge nell’appello dei ricercatori a Mattarella e a Conte. “La salvaguardia dei posti di lavoro, delle attività imprenditoriali e industriali, esercizi commerciali, e le altre attività verrebbero del resto ad essere anch’esse inevitabilmente pregiudicate all’esito di un dilagare fuori controllo della pandemia che si protraesse per molti mesi”. Secondo i ricercatori “più tempo si aspetta, più le misure che si prenderanno dovranno essere dure, durare più a lungo, producendo quindi un impatto economico maggiore. E’ per questo che il contagio va fermato ora, con misure adeguate, ed è per questo che chiediamo di intervenire ora in modo adeguato, nel rispetto delle garanzie costituzionali, ma nella piena salvaguardia della salute dei cittadini, che va di pari passo ed è anch’essa necessaria e funzionale al benessere economico”.

Ecdc, servono misure immediate

“L’attuale situazione epidemiologica è fonte di seria preoccupazione per il rischio sempre maggiore di trasmissione del virus, e richiede misure immediate di salute pubblica mirate”. Lo scrive il Centro europeo per il Controllo delle Malattie (Ecdc) nell’ultimo aggiornamento del documento di valutazione del rischio Covid appena pubblicato. “L’aumento continuo delle infezioni per tutto il continente è una minaccia grave per la salute pubblica – aggiunge la direttrice del centro Andrea Ammon -, con la maggior parte dei paesi che è in una situazione altamente preoccupante”.

Anestesisti: crisi in 15 giorni, verso il raddoppio dei ricoveri

“Temiamo un raddoppio dei ricoveri in Terapia intensiva entro 15 giorni, se la curva dei contagi manterrà l’attuale andamento e nell’attesa di vedere gli effetti delle misure dell’ultimo dpcm: quello sarà il punto di rottura ed il momento in cui entreremo in crisi perchè la dotazione organica disponibile di anestesisti-rianimatori non sarà sufficiente a fare fronte all’emergenza”. Lo sottolinea all’ANSA Alessandro Vergallo, presidente dell’Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri italiani, evidenziando che gli anestesisti ospedalieri “sono già sovraccarichi di turni”.

Le stime del fisico Giorgio Parisi

Sull’andamento dei decessi era intervenuto anche un altro scienziato. Senza misure forti, tra due settimane le morti per Covid-19 potrebbero superare 400, ha detto all’ANSA il fisico Giorgio Parisi, dell’Università Sapienza di Roma. “Negli ultimi 20 giorni il numero dei casi sta raddoppiando ogni settimana – rileva – e da una settimana il numero dei decessi sta seguendo quello dei casi”. Il numero delle morti ha cominciato cioè a raddoppiare, con un ritardo di 7 giorni rispetto ai casi positivi.

“Quello che sembra certo – prosegue Parisi – è che dal numero dei casi di oggi si può risalire al numero dei decessi fra una settimana. Per esempio, il numero dei casi di ieri corrisponde a circa 200 morti fra una settimana e la settimana successiva potrebbero raddoppiare ulteriormente”. Di conseguenza, ha aggiunto, “se le misure adottate qualche giorno fa non avranno effetti sarà difficile evitare che si arrivi a 400-500 morti al giorno”.

Considerando questa tendenza nella crescita dell’epidemia, discussa da Parisi anche sulla stampa, è prevedibile anche un aumento proporzionale dei ricoveri nelle strutture di terapia intensiva e in questo modo “si rischierebbe il collasso del sistema sanitario”. Per questo, secondo il fisico, “bisogna prendere con la massima urgenza provvedimenti per arrestare l’aumento nella diffusione dell’epidemia. Nel caso fossero misure troppo forti, dopo 10 i 15 giorni si potrebbero ridurre”. Questo perché “gli effetti di qualsiasi misura sui decessi si vede dopo 15 giorni”.
Per Parisi è “difficile dire se sia necessario un lockdown debole o forte, ma le decisioni devono essere prese subito”

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