Ascoli, Anna Casini (PD): “Gli 800 casi di positività in città sono un dato molto allarmante”

Il consigliere regionale del PD, Anna Casini, è intervenuta in merito al delicato momento sanitario.

“Le notizie odierne confermano il sospetto che il numero di contagiati nella nostra città fosse altissimo – ha scrito la Casini sui social – infatti purtroppo sono 800 i casi tra essi primari e sanitari, molti sintomatici! Il 2% della popolazione: un dato allarmante.
Non immaginavo che la mia richiesta di chiarimenti in merito alla mancata individuazione di un ospedale con percorsi puliti dove continuare a erogare le prestazioni necessarie ai pazienti non covid e uno dedicato esclusivamente ai pazienti covid generasse un tifo campanilistico di basso livello e reazioni violente e volgari nei miei confronti. A marzo ci siamo salvati separando le funzioni, proprio per questo qualche giorno fa ho riproposto la stessa soluzione visto che aveva funzionato.
Così come mi sembra scellerato trasformare le RSA di Ripatransone e Acquasanta, che sono state un modello virtuoso per tutta l’Italia, in strutture covid perché la diffusione del virus rischia di aumentare: pensiamo soltanto alla diagnostica e agli spostamenti dei pazienti da un sito all’altro e a quanto sia disagevole e pericoloso sia per loro che per gli operatori.
Per fare chiarezza: non mi interessa come verrà creato un percorso pulito, se convertendo in Covid Ascoli o San Benedetto, questo derby non mi appassiona nonostante quello che qualche speculatore politico afferma in cerca della visibilità che non ha.
In questi giorni sono decedute persone amiche, anche giovani e molte sono in rianimazione o in condizioni critiche senza il conforto dei familiari e sempre più sanitari si infettano. A me interessa solo la salute dei cittadini, che vengano curati in modo appropriato, specie quelli affetti da patologie gravi e gli immunodepressi e che venga azzerato il rischio di contagio come a marzo e aprile.
Chi deve prendere decisioni fondamentali per la nostra salute sono: il Presidente Acquaroli, gli Assessori regionali del Piceno e i Sindaci. Che decidessero, ma in fretta perché altrimenti la situazione dei contagi specie degli operatori sanitari sarà irreversibile. Ogni secondo – ha concluso il consigliere regionale – è un secondo prezioso e non prendere decisioni per ragioni politiche significa giocare un azzardo sulla vita delle persone”.
Impostazioni privacy