L’Ombra del Giorno: al Caffè Meletti il regista Piccioni e il produttore e attore Scamarcio si dicono entusiasti di Ascoli. Prossimi ciack alla Sentina, a San Benedetto del Tronto

ASCOLI – L’ombra del Giorno di Giuseppe Piccioni, prodotto da Riccardo Scamarcio, che si sta girando ad Ascoli Piceno è stato al centro della conferenza stampa sviluppata nello storico Caffè Meletti, per fare un primo bilancio delle riprese che termineranno il 25 aprile, e per raccontare l’esperienza nella città delle Cento Torri.

Alla conferenza, con il Sindaco Marco Fioravanti e agli altri rappresentanti istituzionali del Comune di Ascoli Piceno, della Regione Marche, rappresentata dall’assessore alla Cultura Giorgia Latini e della Fondazione CaRisAp, dal presidente Angelo Galeati, hanno partecipato il regista Giuseppe Piccioni, regista che nella sua città di origine ha ambientato le riprese del film L’ombra del giorno, a 34 anni dall’esordio cinematografico del 1987, con Il grande Blek, con i giovanissimi Sergio Rubini e Francesca Neri, l’attore e produttore Riccardo Scamarcio e gli attori Benedetta Porcaroli e Wael Sersoub.

“Girare nella mia città è una grande emozione, difficile da spiegare” ha detto Piccioni. Top secret la trama del film, collocato tra il 1938 e il 1940, che tratta delle prime crepe del fascismo con scene ambientate al Meletti, in piazza del Popolo, in tanti scorci del centro storico.
“L’accoglienza è stata speciale. Abbiamo ricevuto tanto, ma abbiamo dato anche tanto alla mia città. Basti pensare – ha scherzato Piccioni – che da quando giriamo qui l’Ascoli Calcio si sta riprendendo e quasi quasi ho timore ad andarmene”.
E’ legato al calcio anche il ricordo ascolano di Scamarcio.
“C’era un accordo con la Lazio Film Commission, – ha rivelato – ma non si riusciva a dare il via alle riprese. Quando Giuseppe mi propose di girarlo ad Ascoli gli risposi come ti viene in mente, io ad Ascoli c’ho visto solo due partite dell’Andria. Ma quando mi mandò le foto della città gli dissi “andiamo, è bellissima”. Per Scamarcio collocare ad Ascoli il film “è stata la scelta giusta, per ragioni logistiche e estetiche. Sono un produttore anomalo – ha aggiunto – perché sono stato più sulla scena. Il personaggio che interpreto ha tantissimi punti di contatto, – ha confessato – un uomo di altro tempi, dotato di un grande senso, profondo, introverso, io forse sono più espansivo di lui”.
Benedetta Porcaroli è la più giovane della compagnia: “Anche io credo che in un altro posto sarebbe stato tutto diverso. Siamo stati in una ‘bolla’, ma la bellezza di Ascoli ci ha molto aiutato per restare nell’atmosfera del film”.
Dall’evoluzione del covid dipenderà la data di uscita nelle sale cinematografiche di “L’ombra del giorno”.
“Con Piccioni e Scamarcio è nato un bel rapporto, c’è l’idea di creare ad Ascoli Piceno una scuola di cinema, chissà che grazie a loro non possa diventare realtà – ha detto il sindaco Marco Fioravanti. La nostra stupenda città è tornata dopo tanti anni a essere un vero e proprio set cinematografico. Credo sia inutile ribadire quanto questo progetto possa rappresentare un’incredibile vetrina, nazionale e internazionale, di rilancio turistico, culturale e promozionale della nostra città. Ringrazio anche la Regione Marche e la Fondazione Carisap per aver sostenuto le spese di produzione del film, ma il mio grazie va anche a tutti gli esercenti commerciali e ai cittadini ascolani: grazie per aver compreso le necessità e le esigenze della produzione, grazie per aver accettato parziali chiusure e modifiche alla viabilità per favorire le riprese, – ha aggiunto nel suo intervento il sindaco. – Sono molto emozionato, perché questo film porta ad Ascoli un cambiamento. Un’occasione per promuovere la storia culturale e artistica di Ascoli Piceno che è ricca di autenticità”.
Per l’Assessore Giorgia Latini: “Anche il presidente Acquaroli ha sostenuto iniziativa del film, che potesse essere girato ad Ascoli, soprattutto da un regista ascolano: far tornare le eccellenze nel territorio, bene che la regione valorizzi il territorio. Come regione abbiamo contribuito con sostegno, ovvio che i film oltre che cultura sono promozione turistica, sappiamo che investimento si raddoppia. Noi come regione investiamo molto sul cine turismo, sul cinema, ho iniziato un discorso di rinnovamento per far si che si caratterizzi per il cinema, come hanno fatto altre regioni. Abbiamo luoghi fantastici, accoglienti, a misura d’uomo e attraverso la produzione di film possiamo rilanciarli. Ci saranno due finanziamenti, per attrarre produttori da fuori regione ma anche un filone di contributi per premiare le case cinematografiche ascolane. Dobbiamo accompagnare i nostri registi per farli crescere, come è accaduto per il regista Piccioni. E’ mia intenzione stanziare risorse importanti, continue. Bisogna dare continuità a questo filone. Nel piano triennale della cultura che approveremo in consiglio il 20 aprile, una parte è dedicata alla formazione degli artisti, prevista una accademia regionale sul cinema. A questo tavolo ci sono persone che hanno a cuore questo filo conduttore. Partito da una proposta di un marchigiano, ascolano, che ha trovato il supporto di ulteriori persone del territorio e si è riusciti a portare nel territorio questo film, desiderio di rinascita come arte e cultura, soprattutto ora che Ascoli si candida come capitale della cultura”, ha concluso l’assessore regionale.

Wael Sersoub ha confessato di essere è diventato “ascolano”, di essersi ambientato subito, andando in giro per il Piceno.

La prossima settimana, è stato l’annuncio: verrà girata una scena alla Riserva Naturale Sentina di San Benedetto del Tronto.

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