Marche e Umbria insieme su rilancio economico, sisma e fondi Ue

Rilancio economico, ricostruzione post sisma e fondi europei sono stati gli argomenti principali dell’incontro che si è tenuto questa mattina a Perugia tra l’assessore al Bilancio e alla Ricostruzione della Regione Marche Guido Castelli e l’assessore al Bilancio della Regione Umbria Paola Agabiti.

“La riunione segue quella che si era svolta circa un mese fa tra i presidenti di Marche e Umbria, Francesco Acquaroli e Donatella Tesei – ha spiegato Castelli –. Lo scopo è individuare azioni comuni che vedano coese le due Regioni sia nel dialogo con il governo centrale e i Ministeri che nella loro realizzazione concreta su territori. Parliamo di aree che condividono le stesse problematiche a partire dall’isolamento infrastrutturale e dai danni del terremoto. In questo contesto dobbiamo fare gioco di squadra coinvolgendo anche la Regione Abruzzo per riportare all’attenzione dell’Italia intera il fondamentale ruolo del Centro Italia”.

Tre i punti fondamentali all’ordine del giorno:

– la costituzione di una Zona economica speciale che partendo dalla Zes Abruzzo possa estendersi anche ad Umbria e Marche che manterrebbero tuttavia la loro autonomia sotto il profilo dei benefici;

– tutti i temi connessi al PNRR terremoto con esplicito riferimento all’esigenza già più volte sottolineata di un ruolo più incisivo delle Regioni nella destinazione delle risorse e i programmi di spesa. Si è ipotizzata una azione comune volta a chiarire al Governo quali sono i temi prioritari che vanno affrontati prima e a sostenere la richiesta per la proroga del bonus del 110% per tutto lo stato di emergenza;

– è stato convenuto di unire le forze su un tema preciso: entrambe le Regioni nei nuovi accordi di partenariato dell’UE verranno inserite nella classificazione come  ”regioni in transizione” in base ai nuovi parametri calcolati su dati precedenti l’insediamento della nuova giunta.  Il ritardo in questa decisione ha fatto sì che Marche e Umbria vengano classificate come Regioni del nord al fine del PNRR e Regioni del sud per quanto riguarda la programmazione comunitaria 21-27.   “E’  anomalo –  ha sottolineato Castelli – come nel giro di poche settimane sia cambiato il regime giuridico agevolativo di cui Marche e Umbria possono essere considerate titolari. Un danno evidente se si tiene conto che il 40% delle risorse del PNNR dovranno essere riservate alle Regioni del sud.  Un’altra battaglia sarà dunque sull’ aumento degli obblighi di cofinanziamento dei programmi europei per effetto di questo scivolamento nelle Regioni in transizioni. I nostri bilanci si trovano in difficoltà perché dovrebbero subire un carico inedito e ponderoso. Abbiamo quindi deciso si svolgere un’azione di moral suasion sul Ministro della Coesione e chiedere che una parte dei fondi di sviluppo e coesione possano essere imputati a cofinanziamento”.

 

 

 

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