Ascoli, La crisi pandemica: Pandemia, lavoro e formazione

«TRAINING FOR JOB» & «TRAINING FOR JOY» ce ne parla Cristian Flaiani

La crisi pandemica, cumulata con le crisi precedenti (declino dell’economia italiana dagli anni 90, crisi globale dal 2007, trasformazione del lavoro in atto) evidenzia ancora una volta la carenza di investimenti nei tre capitali notevoli dello sviluppo sostenibile: il capitale umano, il capitale sociale e il capitale naturale e ambientale.

Il tasso di disoccupazione in Italia è in costante aumento ed è più alto della media europea. A pagare il prezzo più alto della crisi sono stati, e sono tuttora, soprattutto i giovani: tra i 15-29enni italiani, il tasso di disoccupazione ha raggiunto nel 2019 il 22,4%, rispetto al 10,0% registrato per il complesso delle forze di lavoro: un valore più che doppio.

Diventa allora evidente come il fenomeno dei NEET (Not in Education, Employment or Training), 15-29enni che non studiano, non sono impegnati in percorsi formativi e non lavorano, sia particolarmente rilevante nel nostro Paese.

Tra l’altro, i dati di fonte internazionale più recenti a disposizione (Eurostat, 2020g) mostrano che dal 2007 al 2014 i NEET in Italia sono costantemente aumentati (dal 18,8 al 26,2%), più di quanto si sia registrato a livello europeo

Parallelamente gli studi evidenziano come all’aumentare del livello del titolo di studio posseduto si riduce il rischio di restare intrappolati nella disoccupazione, anche perché, generalmente, i laureati e i soggetti in possesso di qualifiche professionali sono in grado di reagire meglio ai mutamenti del mercato del lavoro, disponendo di strumenti culturali e professionali più adeguati. Il premio in termini di occupazione generato dal possesso di un titolo di studio più elevato è riscontrabile soprattutto nell’intero arco di vita lavorativa. E, ancor più, nei periodi di crisi!

Anche nell’ “University Report 2020” i dati mostrano che il possesso di un titolo di studio o di una qualifica professionale post-diploma incide in modo strutturale sul tasso di occupazione/disoccupazione tanto che il numero di disoccupati tra coloro che non possiedono un titolo di studio o che, tutt’al più, possiedono la quinta elementare aumenta di ben quattro volto rispetto ai laureati. Se si prende in considerazione la licenza media, invece, il divario evidenziato è di circa tre volte superiore rispetto ai cittadini che hanno conseguito una laurea. Scende ancora a circa due volte, se messi a confronto con diplomati.

Il tasso di disoccupazione di coloro che non hanno titoli di studio e/o non sono impegnati in percorsi di formazione e qualifica professionale (con riferimento alla fascia di età degli under 35) subisce un aumento che va ben oltre il doppio: disoccupati con titoli e qualifiche si attestano sull’11% circa mentre disoccupati senza titoli e qualifiche salgono al 27%.
Inoltre, a ben guardare la classifica almalaurea in merito alle facoltà con più alto tasso di disoccupazione emerge come dal 2015 al 2020 (report Almalaurea 2015 e report Almalaurea 2020) siano state sempre le lauree del settore umanistico, giuridico e politico-sociale, letterario-filosofiche e psicologiche quelle destinate ad evidenziare il maggior tasso di disoccupazione rispetto alle lauree scientifiche di tipo tecnico (come ingegneria) e di tipo sanitario (medicina, infermieristica)

E proprio qui si innesta il senso che abbiamo voluto dare al nostro lavoro, la nostra missione: impegnarci per sviluppare occupabilità ed occupazione nel settore umanistico, un settore che, appunto, viene ancora percepito come settore debole! In realtà si tratta di un mondo pieno di vitalità, di possibilità, di futuro, un mondo che non ha ancora esploso la sua potenzialità. Il mercato del lavoro è in continuo cambiamento e questo aumenta la difficoltà per le persone di vedere un lavoro, di vedere una posizione, di stabilizzare una figura ed una professione! I meccanismi di accesso sono spesso logoranti! Pensiamo solo all’iter necessario per esercitare come docente in una scuola pubblica. Gli stessi sistemi di informazione ed orientamento si riducono troppo a carta stampata ed erogazione di informazioni dis-incarnate che non prendono in considerazione le emozioni, i desideri, le paure, i sogni e i bisogni delle persone. Cosi, stressati e preoccupati, perdiamo la capacità di sognare, di immaginare un futuro, di vedere e generare alternative e le nostre lauree, le nostre vite si congelano.
Ma c’è una novità: uno psicologo, oltre allo psicologo, può fare tantissime cose. Un sociologo, oltre a lavorare all’ISTAT può fare tantissime altre cose! Un filosofo oltre a pensarsi come insegnante, può applicarsi in tantissime altre tipologie professionali! Un assistente sociale oltre a fare tirocini-perdi-tempo nelle pubbliche amministrazioni può e deve re-inventarsi in mille altri modi. Un laureato in legge che fatica ad affermarsi come libero professionista può integrare il suo bagaglio come consulente in azienda (grande valore il fatto di essere consulente con un background giuridico).
Cosi ai giovani, ai nostri giovani, in uscita dalle scuole superiori deve essere ri-donata la forza di sognare, la motivazione a seguire le proprie passioni, il coraggio di scoprire e far fruttare i propri talenti, perché ce li hanno… e come se ce li hanno!
Risorse nascoste, risorse sommerse, risorse in attesa, risorse sprecate: vite da orientare e ri-orientare, percorsi da decidere o ri-decidere, strade su cui investire e cammini da percorrere con fiducia.

Ci rivolgiamo cosi
1. a tutti i giovani che hanno un diploma di tipo umanistico e vogliono qualificarsi senza dover prendere una laurea. Ma ci rivolgiamo anche a coloro che pensano di aver sbagliato percorso, o sono stati costretti a studiare senza passione e, ora, vogliono cambiare strada, riprendere la diritta via, riprendere in mano il proprio destino
2. a tutti i laureati del settore politico-sociale, letterario-filosofico, giuridico, psicologico che vogliono dare un indirizzo specifico al loro corso di studi e trovare modalità di applicazione delle conoscenze che hanno acquisito nelle proprie facoltà. Lo vedete un sociologo che diventa Manager? E un filosofo che diventa consulente aziendale? Lo vedete uno psicologo o un assistente sociale che si qualificano come Tecnico dell’orientamento e addetto all’assessment? Un laureato in lettere che si qualifica come Formatore?
Pertanto abbiamo ideato una metodologia basata sulla cura: il nostro Tutor, i nostri docenti, i nostri consulenti e tutto il nostro Staff si prenderanno cura di te e ti affiancheranno passo dopo passo in un vero e proprio per-corso di crescita personale e sviluppo di carriera: accoglienza, orientamento in ingresso, bilancio delle competenze, bibliografie personalizzate e potenziamento didattico, sviluppo del talento, supervisione in itinere, assistenza allo stage in azienda, cv writing, consulenza per la redazione e realizzazione di progetti, supporto all’inserimento.
 Lavoriamo per sviluppare le persone in termini di conoscenze e competenze, sicurezza di sé e potere di autorealizzazione, aiutandole ad essere resilienti, più capaci e talentuose
 Lavoriamo per sviluppare le Professioni Umanistiche in termini di qualificazione, occupabilità, occupazione!
Il nostro motto è «TRAINING FOR JOB» & «TRAINING FOR JOY» perché pensiamo la formazione come un servizio utile a sostenere le persone ed affiancarle in un per-corso di orientamento, crescita personale, realizzazione professionale e benessere globale. Siamo perfettamente consapevoli e convinti che per orientare le persone al “success” sia necessario innanzitutto prendersene cura.

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