San Benedetto, spaccia in ospedale. Arrestato cinquantenne

nel pomeriggio del 03 Maggio u.s., personale della polizia di Stato del Commissariato di S. Benedetto traeva in arresto un cinquantenne italiano, già noto alle forze dell’ordine. Riassumendo sinteticamente i fatti, il personale della Squadra di Polizia Giudiziaria, nel corso dello svolgimento dell’ordinario servizio in abiti civili, veniva avvicinato da personale della vigilanza privata in servizio presso il locale nosocomio che segnalava la presenza all’interno della struttura ospedaliera di non meglio identificati personaggi con atteggiamento sospetto.

Ricevuta la segnalazione per le vie brevi, gli Agenti si portavano al piano zero dell’ospedale Madonna del soccorso ove, in posizione di copertura idonea a celare la propria presenza, riscontravano visivamente la presenza di un uomo intento a confabulare con un paziente ivi ricoverato. Riconoscendo il paziente per un noto assuntore di stupefacenti, gli operanti attendevano qualche istante fino a quando, all’esito del conciliabolo, constatavano che un uomo, dall’aspetto trasandato, gli consegnava un involucro non meglio distinto ricevendo in cambio del denaro. Presumendo l’avvenuta cessione di sostanza stupefacente, gli Agenti intervenivano all’ unisono bloccando sia lo spacciatore che l’acquirente; quest’ultimo, vista la presenza della Polizia consegnava immediatamente due dosi di eroina appena cedute, mentre a carico del secondo uomo veniva eseguita nell’immediatezza una perquisizione personale che consentiva di rinvenire ulteriori tre dosi di eroina confezionata allo stesso modo di quelle oggetto di spaccio.

L’autore dell’illecita cessione veniva pertanto tratto in arresto per detenzione ai fini di spaccio delle tre dosi in suo possesso e spaccio delle due dosi rinvenute all’acquirente; il paziente veniva sanzionato in via amministrativa alla Prefettura quale assuntore.

Il 04 Maggio, il Tribunale di Ascoli Piceno convalidava l’arresto ed applicava nei confronti dell’arrestato la misura cautelare degli arresti domiciliari presso la propria abitazione in attesa del procedimento giudiziario durante il quale l’arrestato potrà spiegare le proprie ragioni.      

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