Ancona, Primi casi di variante newyorkese all’Ospedale Torrette

Covid-19 – Identificata dal laboratorio di Virologia degli Ospedali Riuniti di Ancona la variante newyorkese finora non descritta in Italia. Saltamartini: “Subito scattate le misure di contenimento da parte dell’Asur”

È una variante del Covid-19, finora non descritta in Italia, quella identificata, ieri, dal Laboratorio di Virologia dell’Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Ancona-Università Politecnica delle Marche.

È stata classificata come “Newyorkese”, essendo risultata sequenziata – a New York, negli Stati Uniti – nel novembre scorso. Nelle Marche è emersa dai tamponi di due persone, non apparentemente correlate, provenienti dalla provincia di Pesaro e Urbino.

“Sono subito scattate tutte le previste procedure per contrastare la diffusione della variante – riferisce l’assessore alla Salute Filippo Saltamartini – L’Asur ha adottato le misure di contenimento dei potenziali focolai e stiamo continuamente monitorando la situazione. Al momento non sussistono evidenze scientifiche sull’eventuale capacità di questa variante di eludere la risposta neutralizzante suscitata dagli attuali vaccini. Seguiremo, come sempre e con la massima attenzione, l’evolversi di questa nuova variante”.

Secondo quanto riferito dal prof. Stefano Menzo, direttore del laboratorio di virologia, la scoperta è avvenuta nell’ambito della sorveglianza epidemiologica molecolare effettuata a campione. La variante è stata identificata tramite sequenziamento nucleotidico della proteina Spike, confrontata con i database internazionali.

Era stata già identificata a New York (con nome attribuito B.1.526) e si era poi diffusa gradualmente negli Stati Uniti, rappresentando, al momento, il 12% dei contagi newyorkesi. È caratterizzata dalla mutazione E484K (legame con il recettore) e da altre cinque mutazioni aminoacide sulla stessa proteina.

Impostazioni privacy