Partecipazione, attenzione e raccoglimento hanno caratterizzato le celebrazioni del 25 aprile, data essenziale per la nostra democrazia. La giornata, come apprezzata tradizione, è iniziata con la deposizione della corona dinanzi al Palazzo del Governo, in piazza Simonetti. Le autorità civili e militari si sono poi dirette a piazza Roma dove è stata deposta una corona sul monumento ai caduti sulle note solenni del Silenzio.
Erano presenti, tra gli altri, il prefetto di Ascoli Piceno dott.ssa Rita
“Le conquiste di libertà non sono scontate – ha detto il prefetto
Il Presidente dell’Anpi Perini ha sottolineato il valore del 25 aprile che “deve essere la festa di Liberazione di tutti gli Italiani” e rimarcato che “ la nostra democrazia affonda le radici nel sacrificio di tanti giovani”. A tale riguardo ha ricordato il “sentiero della memoria” di Vene Rosse che termina nel luogo dove il 3 ottobre del 1943 morirono per la libertà tre ragazzi di età compresa tra i 18 e i 22 anni : Narciso Galiè, Alessandro Panichi e Serafino Cellini.”
Il Presidente della Provincia Fabiani citando Piero Calamandrei “La
Il Sindaco Castelli ha sottolineato le parole della partigiana originaria dell’Ascensione Egidia Cocci ed evidenziato come “la toponomastica della città ci accompagna nel ricordo di quei ragazzi che si sacrificarono per la libertà e per la Costituzione italiana, che non è solo un catalogo di diritti e di doveri ma un progetto in divenire che segna come valore fondante la centralità della persona.”
La celebrazione della Santa Messa officiata in memoria di tutti i caduti ha concluso una giornata densa di significato e di intensità.