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Cronaca

Covid19, Iacopo studente Erasmus torna dalla Romania “Lì non mi sentivo sicuro”

La storia di Iacopo Salvioni ci arriva dall’Ansa. Un giovane studente iscritto alla Politecnica delle Marche, che torna ad Arcevia dalla Romania, luogo che aveva scelto per il soggiorno Erasmus, a causa dell’emergenza da Coronavirus che dilaga in ogni Nazione.

“In Romania non prendevano precauzioni, non c’erano controlli, si limitavano a dire di non uscire di casa. Non mi sentivo sicuro” – dichiara all’Ansa il ventiquattrenne Iacopo.

Solo sabato notte è riuscito a tornare in Italia da Bucarest, dove si trovava da ottobre per motivi di studio.

“Sono riuscito a partire attraverso tre voli che sono stati aperti per i rientri – spiega – questo anche grazie alle sollecitazioni del mio Ateneo e al Ministero degli Esteri che si sono dati molto da fare per organizzare tutto.
Adesso sono più tranquillo, sto chiuso in casa, devo rispettare un isolamento domiciliare per due settimane, lontano anche dai miei familiari, quello previsto per chi rientra dall’estero”.

“Giusto così – osserva Iacopo -, in casa ci sono anche i nonni ma io sto in un piano dell’abitazione, senza contatti con il resto della famiglia”.

L’Erasmus per Iacopo, che vuole diventare oculista, deve finire a luglio ed è quasi sicuro che in Romania non tornerà più. Intanto studia per dare gli esami che sono previsti per fine giugno. “Li farò in collegamento video” dice.

Dal 12 marzo attendeva di tornare in Italia. “Avevo un volo prenotato prima che scoppiasse l’emergenza coronavirus – spiega Iacopo – sarei tornato a casa due settimane, poi sarei ripartito per la Romania ma il volo è stato cancellato. Poi sono stati autorizzati tre voli e così sabato scorso sono partito e atterrato a Fiumicino e con mezzi privati sono arrivato a casa mia, ma non ho potuto abbracciare nessuno perché devo stare in isolamento. In Romania – ricorda – ho preso precauzioni da solo, stavo a casa, non uscivo anche se lì i controlli non c’erano, almeno fino a pochi giorni prima della mia partenza. I locali erano chiusi, ma la gente girava lo stesso”.

Come futuro medico Iacopo dice che anche lui sarebbe andato a dare una mano contro il Covid-19. “Non è per fare gli eroi – sottolinea – ma tutti dobbiamo fare la nostra parte”.