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Cronaca

Sergio Loggi esce dal Partito Democratico

MONTEPRANDONE, Il sindaco di Monteprandone annuncia la conclusione del suo percorso politico all’interno del Pd. “Con grande rammarico si chiude il mio percorso politico all’interno del Partito Democratico locale e comunale iniziato più di dodici anni fa”, afferma Sergio Loggi.
Spiega la sua decisione: “durante questi anni sono stato onorato di aver contribuito a far crescere il PD, ho sempre fatto il mio dovere da dirigente, elettore e nei ruoli istituzionali che ho ricoperto, prima come Consigliere comunale poi come Assessore e infine Vice Sindaco. E’ stata una scelta sofferta, poiché ho sempre pensato che il PD fosse un partito plurale ed inclusivo capace di tenere assieme sensibilità ed esperienze diverse, in grado di dare un forte contributo al nostro territorio. Purtroppo mi sbagliavo, quel partito non esiste più”, Loggi prosegue: “Oggi contano solo le strategie e le idee di alcuni. Nessuno fa più autocritica.
Basti pensare che, dopo le elezioni amministrative, nessun componente del direttivo del Pd di Monteprandone si è dimesso, pur avendo condotto il partito ad una sonora sconfitta, frutto di scelte personalistiche.
Credo che se un direttivo locale non riesce a difendere l’operato del proprio partito e a proporre soluzioni per ricucire gli “strappi” all’interno dello stesso, dopo ciò che è accaduto prima e durante la campagna elettorale per le elezioni comunali, allora non può più essere tale e deve dimettersi”.
Secondo Sergio Loggi “Non è più possibile fare politica in un Partito dove a livello territoriale si pensa e si ragiona solo su azioni e situazioni tendenti al posizionamento personale. Soprattutto dopo gli insuccessi elettorali delle comunali e delle europee si è evidenziata una grave mancanza da parte del partito provinciale di dialogo e confronto per capire le ragioni delle sconfitte e il calo di voti. La mancanza di proposte politiche è evidente, il partito non è più vissuto come un luogo di confronto in cui vi sia una selezione delle idee e degli uomini migliori, ma come luogo in cui la prova muscolare, fatta di voti e tessere, è l’unico dogma a cui far riferimento. Ne è un esempio l’importante tema dell’Ospedale.
Per queste ragioni – conclude – ho deciso di non rinnovare la mia iscrizione al Partito Democratico.
In ogni caso non verrà mai meno la mia passione per la politica. Credo che la passione, come gli ideali e i valori resistano sempre, così come la speranza di poter contribuire, come Sindaco civico, a costruire una Monteprandone migliore>>.