Una lettera dai sindaci del Cratere: “Stabilizzare il personale degli uffici sisma, indispensabile per continuità del servizio”

Una lettera inviata dai sindaci dei comuni del cratere post sisma indirizzata al Ministro per la Pubblica Amministrazione, ai senatori e deputati del territorio e al coordinatore Anci Maurizio Mangialardi.

Firmato dai sindaci di Arquata del Tronto, Acquasanta, Venarotta, Palmiano, Force, Rotella, Montemonaco, Roccafluvione, Montegallo, Montedinove, Comunanza, Ascoli Piceno, Castignano, Cossignano, Offida, Castorano, Maltignano, Colli del Tronto, Folignano, Montalto Marche, l’appello chiede la stabilizzazione a tempo indeterminato del personale che lavora negli uffici sisma dei vari comuni.

Di seguito la lettera dei sindaci del cratere.

Sono trascorsi più di tre anni dall’assunzione dei primi 350 dipendenti a tempo determinato, cui si sono aggiunti -circa 6 mesi dopo- altri 350 dipendenti, sempre assunti a tempo determinato. L’Ordinanza del Commissario Straordinario per la ricostruzione n.96 del 01/04/2020 sblocca l’assunzione di altre 200 unità di personale: ciò a testimonianza dell’indubbia necessità di personale che lavori alla ricostruzione. Purtroppo tutte le persone che sinora hanno lavorato a tale scopo nei Comuni e nelle Province sono assunte a tempo determinato e in molti hanno raggiunto e superato il tetto massimo dei 36 mesi di contratto”

“Al momento è possibile solo sfruttare una deroga per ulteriori 12 mesi, dopodiché i rapporti di lavoro dovranno essere interrotti con conseguenze disastrose per la ricostruzione, specialmente nei Comuni più piccoli. Si tratta di personale selezionato, nella maggior parte dei casi, mediante apposito concorso pubblico, già formato, ormai esperto, che ha consentito agli Enti di far fronte alle difficoltà connesse all’iniziale emergenza e che, ad oggi, è indispensabile per la continuità del servizio e per seguire la ricostruzione la cui durata è stimata in oltre venti anni” dicono i sindaci.

“Ad oggi, i Comuni possono stabilizzare i dipendenti a tempo determinato solo con risorse finanziarie proprie. Il rischio è che i dipendenti in scadenza si vedano costretti, loro malgrado, a partecipare a nuovi concorsi e a ricominciare da capo il percorso formativo, in un nuovo posto di lavoro, con un nuovo ambiente lavorativo e un nuovo territorio da conoscere, sempre senza alcuna certezza sul proprio futuro. I Comuni subirebbero danni enormi da questo inutile processo migratorio tra Enti, con interruzione del servizio, perdita del know how e necessità di formare ex novo il personale” -scrivono i sindaci. Con il Decreto Milleproroghe c’è la proroga del termine per le stabilizzazioni ai sensi del Decreto Madia, ma tale meccanismo si scontra con le conclamate difficoltà finanziarie dei piccoli Comuni. La necessità di stabilizzare a tempo indeterminato il personale che da oltre tre anni lavora negli uffici sisma dei Comuni terremotati è nota al Commissario Legnini, il quale ci ha recentemente confermato la propria attenzione sul tema e ci ha spiegato che è necessaria una copertura legislativa di competenza del Parlamento”

Spetta dunque al Parlamento il compito di individuare soluzioni straordinarie, in quanto le soluzioni ordinarie (assunzioni a valere sulle capacità assunzionali degli enti) non sono percorribili: sarebbe auspicabile che vengano individuati al più presto criteri e modalità per stabilizzare il personale già formato, anche attraverso Ministeri e Regioni, prima delle imminenti scadenze contrattuali” concludono.

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