AssoArtisti: dopo l’audizione alla Camera, anche in Senato chiede forti sostegni e fa proposte concrete di riforma nello spettacolo

SAN BENEDETTO – AssoArtisti ha chiesto forti sostegni in Senato, facendo proposte concrete di riforma dello spettacolo.
“Stiamo assistendo inesorabilmente ad una vera e propria estinzione della nostra bella arte italiana – esordisce Elio Giobbi, vice Presidente Nazionale AssoArtisti in audizione alla 7^ Commissione
istruzione, beni culturali e spettacolo al Senato- la musica, la cultura, gli artisti, le professionalità, le nostre aziende della filiera eventi e spettacoli. Dopo il miraggio della falsa ripartenza del 15 giugno, con investimenti da parte di artisti ed imprese nell’illusione che tutto si potesse aggiustare magari nel corso dei mesi, ora stiamo vivendo una nuova chiusura, senza prospettive. Si registra il 95% in meno di lavoro rispetto al 2019, il 30% di imprese dello spettacolo che hanno chiuso ed altrettanti lavoratrici e lavoratori che hanno cambiato lavoro.
Abbiamo perso irrimediabilmente delle professionalità altamente specializzate e formate con anni e anni di corsi e di esperienze sul campo!”
AssoArtisti sostiene da sempre che il diritto alla salute va assolutamente tutelato, ma anche il diritto al lavoro e alla bellezza dell’arte e della cultura. Vengano quindi riconosciuti come BENI PRIMARI, perchè essenziali per la formazione dell’individuo e per il rafforzamento e la coesione della società.
“Il nostro è un settore particolare che ha caratteristiche particolari, merita quindi un’attenzione, nonché sostegni e riforme che siano appunto particolari ! -ribadisce Elio Giobbi – E allora nel Recovery Fund venga aperto un capitolo specifico e sostanzioso per il nostro settore! E’ vitale! Poi estensione della cassa integrazione in deroga e dei bonus per intermittenti e autonomi, non solo fino alla fine dello stato di emergenza, ma per almeno 3-6 mesi dopo, riconoscimento della NASPI riconosciuta anche in continuità di rapporto di lavoro, riconoscimento dei contributi previdenziali per ogni mese di fermo lavorativo”.

Per le imprese di tutta la filiera dello spettacolo AssoArtisti chiede una riforma che istituisca un solo semplice codice Ateco specifico per attività di spettacolo-cultura-eventi, affinché nessuno venga più escluso, come purtroppo sta succedendo con i vari decreti “ristori”.
Giobbi in audizione al Senato ha continuato ponendo un’attenzione particolare ai codici 93.29.90 (Altre attività di intrattenimento e di divertimento nca) e al 90.01.09 (Altre rappresentazioni artistiche) che sono tra quelli un po’ più usati dai tanti artisti che lavoravano per es. in dancing e discoteche, alle quali, essendo stata imposta la chiusura da marzo, è stato giustamente deciso un “risarcimento” del 400%, allora sia estesa la stessa percentuale anche agli artisti che ci lavoravano e che chiaramente lo potranno dimostrare, come per esempio, le numerose orchestre da ballo italiane (delle vere e proprie imprese anche loro con mezzi e maestranze), oppure le tante band che facevano live durante la cosiddetta pre-disco, i dj, ecc.
Ha inoltre chiesto che tutti i fondi perduti siano parametrati a tutto il 2019, e non solo aprile-aprile, perché il grosso del volume d’affari nello spettacolo avviene infatti da maggio a settembre, proprio il periodo in cui le imprese hanno perso invece anche il 95% rispetto all’anno precedente.
AssoArtisti si congratula col Mibact per aver finalmente istituito qualche giorno un “tavolo tecnico” per spettacolo, cinema e audiovisivo, così come sono apprezzabili i bandi extraFUS finora emanati, ma ne sono vitali sempre di nuovi per tutta la filiera dello spettacolo e degli eventi. E questi “tavoli” siano anche regionali, perché è fondamentale il riscontro dei territori.

Giobbi ha continuato poi proponendo a 360° tante altre misure sia emergenziali che di riforma:

• defiscalizzazione a tutte le imprese del settore spettacolo ed eventi (quindi per gli organizzatori, le agenzie spettacolo, booking, management, editori e produttori musicali ecc), come per es.una sorta di
“super ammortamento” per chi ingaggia lavoratori professionisti. Cosi come misure di decontribuzione con esenzione totale almeno fino a tutto il 2021 per il nostro settore.

• immediata liquidazione dei debiti che la P.A. ha nei confronti delle imprese ed organizzatori eventi o almeno che siano compensabili direttamente in F24.

• Innalzamento della percentuale per Tax Credit e Art Bonus allargando a tutta la cultura e spettacolo, anche per tutti i corsi di musica, danza e arte, ma anche per acquisto strumenti musicali, per acquisto biglietti nei live, ecc.

• Riattivazione “Bonus Stradivari”, sospeso ormai da 2 anni

• Attivazioni di spazi specifici nei conservatori dove venga spiegato il mestiere dell’artista, quindi di come dovrà regolarizzarsi dal punto di vista fiscale e contributivo quando si entrerà nel mercato, così da conoscere i propri diritti, sia se vorrà essere un autonomo o un dipendente.

• nelle scuole statali, altre ai soliti flauti e claviette, vengano invitati nelle aule dei musicisti che presentino dal vivo TUTTI gli strumenti musicali, e danzatori, attori, ecc che presentino le varie forme d’arte, con vere e proprie performance live in classe, così da valutare fin da piccoli le particolari attitudini di ogni bambino

• Detrazioni fiscali, così come già previste per le spese mediche e per le attività sportive, per spese sostenute in spettacoli, cultura e corsi di musica e arte (es.18app).

• esenzione IRAP per imprese dello spettacolo che ingaggiano professionisti. Le risorse si troverebbero già solo dall’emersione del sommerso!

• abbassamento al 4% dell’iva sui prodotti video-fonografici (come già previsto per i libri ed editoria) nonchè sulle scuole di musica, di teatro, di danza e di tutte le arti.

• uniformare al 10% tutti gli elementi della filiera, inclusa la vendita e il noleggio degli strumenti e delle attrezzature per lo spettacolo e iva a zero laddove il committente non può detrarla, per es. comuni, proloco, comitati feste, parrocchie: se l’iva è una partita di giro, in questi casi è inutile applicarla perché, essendo un costo ulteriore, talvolta scoraggia la fattibilità di migliaia di eventi, concerti, spettacoli

• sospensione fino al 2021 dello Split Payment

• istituzione di una Piattaforma degli Eventi, semplice e snella, anche da “app”, già attiva in Francia ed altri paesi, dove ad ogni evento si attribuirà un numero di protocollo, dalla festa privata al mega concerto, tutti protocollati! Da quel protocollo dovranno scaturire i nominativi degli artisti, dei dj, dei tecnici e di tutti coloro che lavoreranno in quell’evento. Scaturiranno anche le contribuzioni in base ai rispettivi contratti (siano essi autonomi o dipendenti o intermittenti o occasionali), i permessi per diritti d’autore e diritti connessi con invio quindi dei borderò digitali direttamente ad artisti e dj, e i documenti fiscali relativi ai compensi.
E’ prevista anche una mappatura dei luoghi di spettacolo, anche quelli per l’arte di strada dove ogni comune mapperà location ed orari per potersi esibire. Potrà gestire albi o registri professionali e, volendo, anche tariffe professionali minime.

• Possibilità per tutti i lavoratori autonomi dello spettacolo di potersi versare autonomamente i contributi sulla propria unica cassa contributiva, per qualsiasi lavoro facciano (spettacolo, insegnamento,
incisioni, ecc), sia in Italia che all’estero, con partita iva agevolata come quella attuale (ad aliquota fiscale forfettaria del 5% sul 67% del fatturato), oppure a regime ordinario a seconda se si vorrà o meno la deduzione analitica delle spese.

• assicurazione INAIL per tutti e considerando come misura delle prestazioni anche il montante dei compensi, non solo il fattore tempo.

• Indennità per malattia, maternità, congedi parentali, infortuni e altre assenze con gli stessi requisiti per tutte le tipologie e contratti, e con accesso fin dal primo giorno di assenza. Urgente è poi una norma che riconosca ai lavoratori dello spettacolo il diritto all’indennità di malattia anche in caso di quarantena, propria o di un familiare.

• reddito integrativo per i periodi di non lavoro, che valga anche per la pensione, un cosiddetto reddito di continuità

• Riduzione dei requisiti minimi per la maturazione di un anno di anzianità assicurativa, considerando anche il montante delle retribuzioni e computando per la pensione anche i periodi di formazione, le prove, ecc

• Accordi contro la doppia imposizione fiscale per i nostri artisti all’estero AssoArtisti ha voluto rappresentare in particolare anche le criticità della Danza che va assolutamente riformata
almeno considerando questi 3 temi: Formazione: migliorare la qualità dei sistemi educativi, formativi e delle qualificazioni, aumentando la trasparenza e la leggibilità dei titoli rilasciati dalle scuole e dai centri di Alta Formazione Coreutica, attraverso un linguaggio comune dei risultati dell’apprendimento, uniformato a standard Europei. L’insegnamento delle discipline coreutiche dovrà quindi essere riservato solo ai formatori in possesso di tali certificazioni di idoneità dopo apposito esame.

Professione : con iscrizione ai registri di cui alla Legge 4/2013 o di altro registro dei ballerini professionisti, al quale si potrà accedere dopo aver sostenuto un’apposita audizione tenuta da una commissione di esperti

Finanziamenti: è inaccettabile che la danza sia il penultimo settore nella graduatoria dei fondi FUS. Ci siano più finanziamenti per espansione degli eventi, con diffusione anche al di fuori dei contesti tradizionali, misure per maggiore formazione del pubblico, inclusione sociale e ricambio generazionale degli artisti.
Poi maggiori sostegni a compagnie teatro e danza, anche quelle extraFUS, ricostituzione dei corpi di ballo nelle fondazioni liricosinfoniche e scambi culturali anche EU ed extraEU per periodi formativi in centri di Alta Formazione Artistica.

“Auspico una riapertura quanto prima di teatri cinema e sale da concerto -ha continuato Giobbi al Senatoconsiderata anche la grandissima competenza e garanzia che gli organizzatori sanno dare da sempre su
sicurezza, distanziamenti e contingentamenti. Ma nel frattempo insieme ad AssoArtisti proponiamo di riaprirli fin da subito per offrire gratuitamente uno spazio agli artisti, che potrebbero così produrre spettacoli da trasmettere “on demand” e sui social, così chi vorrà sostenere il settore, potrebbe contribuire acquistando per es. un biglietto per queste dirette.
Gli artisti riceverebbero anche un minimo di compenso, ma la cosa principale è che avrebbero un palcoscenico su cui esibirsi, elemento vitale per loro. Auspicabile anche l’istituzione di un diritto di
“estemporizzazione” per tali esibizioni. Questo però non dovrà mai sostituire il live, quando si ripartirà. Piuttosto integrarlo. Non rischiamo che il pubblico del live si disaffezioni o cambi abitudini. Agli artisti non piace vivere solo di sussidi, ma soprattutto di lavoro e di pubblico!”

“E allora creiamo anche nuovi spazi in RAI e canali specifici – ha sottolineato Elio Giobbi concludendo l’audizione– così da dare più luce a musica, danza, teatro, autori, cultura tutta, alternando big a giovani emergenti; servirebbero almeno a far maturare diritti d’autore e a tener vivo nel pubblico la bellezza delle emozioni che solo lo spettacolo dal vivo può donare! Siano trasmessi spettacoli e concerti live, ma dove si possa dare risalto anche ai backstage. Siamo abituati a vedere muratori, metalmeccanici, operai, mentre lavorano, ma raramente vediamo cosa succede dietro le quinte di un teatro, di un concerto, di un film…l’apprensione, l’emozione, le prove, la preparazione di un artista o di un tecnico che darebbe l’anima affinchè, quando si apre il sipario, i nostri cuori possano emozionarsi!”, conclude Giobbi.

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