Ascoli, “Impatto Zero-Macchina Utopica”. Arte urbana all’Istituto Tecnico “Umberto I”

Un murale, una vera e propria opera di “street art”, fresco di vernici spray fa ora bella mostra di sé all’interno dell’Istituto Tecnico “Umberto I”, plesso scolastico in via delle Torri dell’IIS “Mazzocchi – Umberto I” di Ascoli Piceno.

È la “conclusione” artistica del ciclo di incontri organizzato dall’Associazione Culturale Defloyd e previsti dal punto Luce “Arte Pubblica_Street Lab”, nell’ambito del più vasto progetto “Non uno di meno” curato dalla Cooperativa Sociale P.A.Ge.F.Ha. onlus di Ascoli Piceno.

Gli incontri organizzati dall’Associazione Culturale Defloyd, realtà che promuove interventi di arte urbana, grazie alla collaborazione con l’Istituto “Mazzocchi-Umberto I” hanno coinvolto 13 studenti con 33 lezioni pomeridiane frontali e laboratoriali distribuite nell’arco di quattro anni, quindi in larga parte in periodo ante Covid19, incentrate sulla teoria e le tecniche della street art. Un successo didattico decretato grazie alla partecipazione di personalità del mondo dell’arte urbana, affermate a livello nazionale ed internazionale, nel ruolo di docenti per l’occasione: Mirko Pierri, Alessandro Zechini, Uno, Urka e Andrea Tarli.

“Impatto Zero – Macchina Utopica” è la realizzazione che segna la fine didattica di un’esperienza che ha saputo coinvolgere ragazze e ragazzi che da appassionati e curiosi verso questa espressione artistica, sono diventati “esperti” ed hanno realizzato la loro opera finale sotto l’occhio vigile di Andrea Tarli affermatissimo street artist ascolano a livello internazionale. Si tratta di un murale di circa 20 mq. che, ideato dallo stesso Andrea Tarli, è stato realizzato con la tecnica delle bombolette spray.

Si è rappresentato un albero – presenta così la sua opera Andrea Tarli – i cui frutti sono dei libri: vuole essere un auspicio affinché la cultura diventi un bene spontaneamente rinnovabile e naturalmente sostenibile. Gli ingranaggi che si vedono lungo il tronco spostano il focus verso gli interventi antropici e rafforzano il concetto di macchina. Una macchina surreale, un ibrido tra natura e meccanica, alimentata direttamente dall’energia pulita della terra. Il riferimento, forse troppo velato, al genio di Tesla e l’impossibile equilibrio tra ambiente e processi industriali chiudono il cerchio conferendo alla “macchina della cultura” la caratteristica definitiva di «macchina utopica»”.

Soddisfatto il dirigente scolastico Nazario D’Amato del “Mazzocchi – Umberto I”: “La scuola risponde alle sfide, è aperta alle sperimentazioni, è un laboratorio costantemente in progress. Abbiamo prontamente raccolto l’invito e l’auspicio del progetto “Non uno di meno”, a conferma della scuola come luogo elettivo dell’inclusione e della promozione umana. La partecipazione prolungata di un nutrito gruppo di nostri ragazzi è la prima buona testimonianza della bontà del progetto, della qualità degli esperti intervenuti e dei docenti che hanno coordinato l’iniziativa. Tra i tanti motivi che abbiamo per desiderare una scuola riaperta, aggiungiamo anche quello di mettere a disposizione di studenti e cittadinanza la fruizione del murale per lasciarsi provocare dalla suggestione che emana”.

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