Alla Palazzina Azzurra sabato 19 marzo inaugurazione della mostra Rappresentazione progettata di Nazza a cura di Giuseppe Bacci

SAN BENEDETTO – Si inaugura domani, sabato 19 marzo, alle ore 17.30, presso la Palazzina Azzurra, la mostra dal titolo Rappresentazione progettata di Nazza (nome d’arte di Nazzareno Luzi), a cura di Giuseppe Bacci, organizzata da Aldo Quinzi: propone un focus monografico intorno alla ricerca dell’artista ascolano, esponente del Gruppo Immanentista, che ha contraddistinto la sua attività̀ artistica fin dagli esordi. In mostra l’opera del 1973, realizzata con il cartone, punto di partenza che ha dato il via a tutto il ciclo che si è sviluppato per molti decenni fino ad oggi e che ha suggerito il titolo della mostra. Il progetto espositivo presenta una selezione di trenta opere tra le più̀ significative della produzione di Nazza, in un arco temporale tra il 1973 e il 2021, che narrano l’evoluzione della loro poetica, in relazione all’innovazione del linguaggio della scultura permeato di riflessioni architettoniche e interamente dedicato a questa ricerca artistica realizzata con materiali a lui consoni, quale il polistirene espanso. Nazza è un artista innovativo e sperimentale, la cui ricerca poetica e filosofica al tempo stesso sancisce un percorso coerente e rigoroso, trovando un’occasione di verifica, di confronto e di dialogo tra pittura e architettura.
L’opera di Nazza è costruita sull’armonia in cui le sue geometrie si ripetono su campi differenti di colore, non rinunciando all’emotività e non temendo i pericoli di una narrazione muta. Per lui la pittura non è un’idea, ma piuttosto tempo e spazio, che ha cercato nelle forme un manufatto scultoreo impregnato di illusione, in cui artista e fruitore entrano entrambi in gioco, con i possibili linguaggi semantici e tecnici, e dove prima di tutto è centrale il problema dello spazio, della luce e della forma. E da questo punto di vista l’opera è un punto di partenza, se non un traguardo.
Di opera in opera, di lavoro in lavoro, l’esposizione si snoda attraverso elaborazioni formali, variazioni coloristiche, trasformazioni che si nutrono di reticolati, increspature, sperimentazioni, che si pongono su un altro livello: quello della indagine della struttura, che in mostra si individua attraverso le differenti declinazioni della ricerca contemporanea. Ad ampliare gli intenti è la riflessione che ne scaturisce dalla visione delle opere, attraverso una sollecitazione coloristica e un ampliamento dello spazio visivo stimolato dai differenti punti di vista.
Con questa esposizione, si è quindi ritenuto indispensabile ricostruire e provare a restituire, almeno per sommi capi, la sola esperienza della ricerca artistica denominata Rappresentazione progettata dell’“artista immanentista”. Sequela di opere che, partendo da materiali umili utilizzati nella carpenteria edile ed introdotti nell’arte contemporanea, hanno contribuito a determinarne la forma e gli esiti poetici inestricabilmente connessi ai raggiungimenti estetici che hanno caratterizzato la produzione dell’artista.
Prendendo spunto dalla componente strutturale che l’artista ha sempre articolato fin dagli anni Settanta, si possono individuare due percorsi in qualche modo collegati e comunicanti: quello della ricerca della materia e quello dell’articolazione delle strutture. Nazza, così, continua e rinnova, con grande sapienza e originalità̀, quella linea astratta della pittura che dal secondo dopoguerra ha caratterizzato molta arte italiana, mediante un linguaggio incisivo e diretto.

La mostra sarà attiva fino al 6 aprile. Dal martedì a domenica dalle ore 10 alle 13 e dalle 16 alle 19, dal 27 marzo al 6 aprile dalle ore 10 alle 13 e dalle 17 alle 20

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