Offida, E’ il giorno del ‘Bove finto’: dalle 20 scatta il divieto di somministrazione e vendita di tutte le bevande alcoliche

Il venerdì grasso, a partire dal primissimo pomeriggio, un rudimentale bove costituito da un’intelaiatura di legno e ferro, coperta da un panno bianco e portato a spalle da un paio di uomini, comincia a girovagare per le vie centrali del paese fino ad arrivare in piazza dove la folla, vestita con il guazzarò, una semplicissima veste bianca e larga una volta usata per i lavori di campagna, istiga il bove con urla e schiamazzi dando origine a movimenti che ricordano molto una corrida.

Il caos originato dai cambi di direzione improvvisi, rincorse e urla della folla generano anche momenti di tensione e di panico in genere risolti con ilarità anche grazie all’altro ingrediente fondamentale della festa che è il vino rosso, copiosamente consumato da tutti i partecipanti.

Con il buio la stanchezza e l’annebbiamento dettato dalle ripetute bevute, la festa ha termine con la simbolica uccisione del bove al quale vengono fatte toccare le corna su una colonna del palazzo municipale. L’atto finale è una processione del bove morto per le vie del paese cantando l’inno del carnevale offidano.

Quest’anno il sindaco Valerio Lucciarini ha emesso un’ordinanza tenuto conto delle normative vigenti in materia di sicurezza pubblica e della conferenza dei servizi che si è tenuta per l’organizzazione delle manifestazioni del Carnevale, per le feste previste nel Borgo nei prossimi giorni. Specialmente per evitare schiamazzi fino a tarda notte, comportamenti non idonei e danni al decoro urbano. Ecco cosa prevede.

Dalle ore 20 del primo marzo, in occasione de “Lu Bov Fint”:

il divieto di somministrazione e vendita anche per asporto di tutte le bevande alcoliche di qualsiasi gradazione per gli esercizi pubblici di tipologia “bar, caffè e simili vale a dire esercizi in cui è prevalente la somministrazione di bevande alcoliche di qualsiasi gradazione”;

il divieto di somministrazione e vendita per asporto di bevande alcoliche con gradazione superiore a 21 per cento di alcol in volume per gli esercizi pubblici di qualsiasi tipologia, esercizi commerciali, attività artigianali (pizzerie, pasta all’uovo, gastronomie e altro);

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