A volte pensare alla rottamazione del mutuo può essere una soluzione ideale e conveniente, ecco quando farlo.
Il mutuo rappresenta certamente uno degli impegni più importanti che un cittadino può avere, visto che in genere ha una durata che si aggira tra i 20 e i 30 anni. Riuscire a ottemperare a tutte le rate può non essere semplice, non solo perché non sempre sono così basse, ma soprattutto perché possono verificarsi dei mesi con spese impreviste e si teme di non poter avere la cifra necessaria.
Non tutti lo sanno, ma tra le soluzioni che è possibile prendere in considerazione e che possono rivelarsi vantaggiose c’è la rottamazione del finanziamento, in alcuni casi davvero provvidenziale. Ecco quali sono i casi in cui può essere uno strumento perfetto.
Quando si è in difficoltà nel saldare il mutuo in genere si prendono in considerazione due soluzioni, il rifinanziamento e la surroga. In entrambi i casi si punta a rimodulare la rata cercando di renderla più bassa e accessibile per le possibilità economiche di chi lo ha sottoscritto. C’è però una differenza sostanziale da mettere in evidenza: la prima porta a tenere il finanziamento con la stessa filiale dove lo si è sottoscritto, la seconda invece prevede il cambiamento di istituto di credito.
Ad avere problemi sono ora soprattutto i contribuenti che avevano puntato su un mutuo a tasso variabile, magari perché allettati da un importo che sembrava essere davvero vantaggioso. L’aumento dei tassi di interesse ha però modificato nella maggior parte dei casi quella condizione, al punto tale da avere generato non pochi problemi a molti.
Chi si trova in difficoltà potrebbe quindi valutare una terza via che potrebbe rivelarsi conveniente, ma che raramente viene proposta, la rottamazione. Questa consiste nella chiusura del mutuo in corso per aprirne un altro con caratteristiche differenti, ma più accessibile.
La sostituzione o rottamazione del mutuo rappresenta uno strumento ideale perché, a differenza della surroga, prevede la modifica di tutte le condizioni del prestito, così da renderle più consone alle proprie capacità. Si deve però tenere presente come sia necessario in questo caso per il mutuatario sostenere personalmente le spese per l’accensione del nuovo finanziamento, oltre a quelle eventualmente previste a titolo di penale per l’estinzione anticipata del vecchio mutuo. Non può che essere necessario prima di dare l’assenso definitivo capire se davvero alla fine la convenienza ci sia, in caso contrario forse optare per la surroga può essere meglio.