Una delegazione di soci della CNA di Ascoli Piceno, lunedì 4 dicembre e martedì 5 dicembre scorso, si è recata a Roma per prendere parte all’assemblea nazionale della CNA Pensionati: tutti i dettagli
La delegazione della CNA Pensionati di Ascoli Piceno è stata accompagnata dalla responsabile Provinciale Anna Rita Pignoloni e dal Presidente Provinciale Alvaro Cafini. I pensionati della provincia di Ascoli hanno avuto modo di contribuire al dibattito tenutosi all’Assemblea Nazionale di Roma in cui si è parlato della sanità.
In vista dell’evento la CNA Pensionati ha presentato i dati relativi a un’indagine sviluppata dall’Osservatorio permanente sulla Silver economy. Nel dettaglio l’indagine è stata condotta su un campione di 3.600 associati per analizzare la percezione della salute e dei servizi da parte dei pensionati italiani.
I risultati hanno evidenziato come il 63% dei pensionati soffre quanto meno di una malattia cronica o non è autosufficiente (l’89,9% risiede al Sud, ndr). Per effettuare le cure i pensionati decidono di essere curati a casa attingendo alle proprie risorse per questo motivo, secondo quanto evidenziato dall’analisi, occorre potenziare la sanità territoriale.
In merito si è espresso il presidente nazionale CNA Pensionati Giovanni Giungi: “La Legge di Bilancio stanzia finanziamenti aggiuntivi per il Servizio Sanitario Nazionale, ma questi fondi rischiano di essere insufficienti. La revisione del PNRR, proposta ed ottenuta dal Governo, ha confermato l’impegno a riformare il sistema sanitario. Tuttavia, alcuni investimenti sono stati stralciati, ma nuove ed ulteriori risorse sono previste per la telemedicina, l’assistenza domiciliare e le strumentazioni tecnologiche innovative. Queste misure sono importanti, ma non bastano per affrontare questa sfida”.
Il segretario nazionale CNA Pensionati, Mario Pagani, ha invece posto l’accento su un altro aspetto relativo alla Legge di Bilancio: “Prevede 3 miliardi, che però saranno ripartiti per 2,4 di essi nel rinnovo dei contratti del personale sanitario e 600 milioni da dividere per far fronte alle altre esigenze del funzionamento del Sistema Sanitario, dai Lea, alle liste d’attesa e così via”.
“E se a causa all’erosione – ha proseguito Pagani – del potere di acquisto delle pensioni, con una cattiva indicizzazione all’inflazione e con un fisco penalizzante per i pensionati, gli anziani non riusciranno a far fronte alle loro esigenze di cura, si aprirà un problema serio per il Paese”.
