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Economia

In pensione a 61 anni con maggiorazioni contributive per aumentare l’assegno: ecco chi sono i fortunati

Puoi andare in pensione a 61 anni e con pochissimi contributi grazie ad una speciale maggiorazione. Ma solo se svolgi un certo lavoro.

La pensione a 61 anni non è più un sogno: oggi puoi smettere di lavorare prima e godere anche di un’importante maggiorazione. Vediamo tutto nei dettagli.

Se svolgi un certo lavoro puoi andare in pensione a 61 anni – Ascoli.cityrumors.it

La legge Fornero è ancora in vigore e cancellarla non sarà facile. Ma ci sono diverse misure di prepensionamento che permettono di uscire dal lavoro con qualche anno di anticipo rispetto ai 67 anni stabiliti, appunto, dalla Fornero. Il problema di molte misure di prepensionamento attualmente in vigore è che richiedono un requisito contributivo davvero alto.

Basti pensare che per andare in pensione con Quota 41, oppure con Quota 103, è indispensabile avere non meno di 41 anni di contributi. Addirittura più di 42 ne servono per fruire della pensione anticipata ordinaria. Con Ape sociale e con Opzione donna, il requisito contributivo è più basso, ma queste due misure si rivolgono solo ad una platea molto ristretta.

C’è una misura poco conosciuta, invece, che permette di uscire dal lavoro a soli 61 anni e, per chi svolge una determinata professione, è prevista anche una maggiorazione sui contributi. In pratica, potrai andare in pensione ad appena 61 anni con pochi contributi. E non avrai alcun tipo di penalizzazione.

Se fai questo lavoro puoi andare in pensione a 61 anni e con una maggiorazione

Andare in pensione a 61 anni, cioè addirittura sei anni prima rispetto a quanto prevede la legge Fornero, è il desiderio di molti. Se appartieni ad una specifica categoria puoi farlo e godrai anche di una speciale maggiorazione.

La maggiorazione contributiva è prevista per chi svolge un determinato mestiere – Ascoli.cityrumors.it

I dipendenti esposti all’amianto possono accedere alla pensione anticipata a 61 anni grazie a Quota 97,6. Questa misura, infatti, si rivolge unicamente a chi svolge lavori usuranti tra cui, appunto, quelli a contatto con la sostanza sopracitata. Per andare in pensione con Quota 97,6 è necessario avere 61 anni e 7 mesi di età e 35 anni di contributi.

Tuttavia, chi ha a che fare con l’amianto gode di una speciale maggiorazione sui contributi. In pratica, ogni anno di lavoro usurante viene calcolato dall’1,5%. Pertanto, 12 mesi vengono conteggiati come fossero 18. Di conseguenza, non servirà avere 35 anni di contributi ma ne basteranno meno.

Per beneficiare di Quota 97,6 è, però, necessario aver lavorato a contatto con l’amianto per almeno 7 anni – anche non consecutivi – durante gli ultimi 10. Questa misura è fruibile solo dai lavoratori dipendenti, mentre per quelli autonomi c’è Quota 98,6 che prevede l’accesso alla pensione anticipata un anno più tardi, cioè a 62 anni e 7 mesi, ma sempre con 35 di contributi. Anche in tal caso, si può godere della maggiorazione sui contributi.

Se svolgi tale mestiere, hai tempo fino dall’1 maggio per fare richiesta all’Inps per poter andare in pensione. Dovrai presentare tutta la documentazione e le certificazioni necessarie a dimostrare che, per almeno 7 anni nel corso dell’ultimo decennio, hai lavorato esposto all’amianto. Nel caso in cui l’ente accoglierà la tua richiesta, potrai ricevere la pensione già il prossimo anno.

Samanta Airoldi

Laurea e Dottorato in Filosofia, svolgo il lavoro di redattrice dal 2015. Scrivo prevalentemente articoli di Politica ed Economia ma mi piace anche occuparmi di fitness e benessere. Nel mio tempo libero amo fare sport, andare al cinema e guardare serie tv.