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Economia

Naspi: arriva la scure dell’INPS, tolta a tanti beneficiari per risparmiare sul bilancio

Rischi di perdere la Naspi se non fai attenzione a un nuovo messaggio dell’INPS: tanti beneficiari dovranno rinunciare all’indennità.

La Naspi è un sussidio importante, erogato all’INPS a quelle persone che hanno perso il lavoro e sono disoccupate. Viene molto utilizzata, soprattutto dai precari stagionali e dai tanti, spesso giovani, che non hanno ancora trovato una stabilità nel mercato del lavoro. È nata per sostituire l’Aspi ed è un sostegno per moltissimi italiani – che nel frattempo, come detto, si trovano senza impiego.

La Naspi è a rischio per tanti beneficiari: ecco per quale motivo (ascoli.cityrumors.it)

Insieme alla DIS-COLL (ovvero la disoccupazione dei co.co.co), costituisce un sussidio fondamentale per rispondere alle esigenze di chi ha perso il lavoro e si trova in una situazione economica di incertezza. Tuttavia, una nuova circolare dell’INPS ha precisato che bisogna fare attenzione ad alcuni particolari per non perdere l’indennità di disoccupazione. Molti ex lavoratori sono a rischio, infatti, di non percepire la Naspi.

I lavoratori licenziati rischiano di perdere la Naspi: cosa succede

Come detto, la Naspi giova un ruolo molto importante per i disoccupati nel nostro Paese. Eppure, le regole per averla sono stringenti e un recente messaggio dell’INPS, risalente al 9 aprile del 2024, ha chiarito che ci sono delle nuove soglie aggiornate che, se non prese in considerazione, rischiano di far vedere sfumata la possibilità di ricevere il sussidio. Vediamo di cosa si tratta.

Sono state determinate delle nuove soglie per l’accesso alla Naspi: tutti i chiarimenti del messaggio INPS (ascoli.cityrumors.it)

Stiamo parlando dei limiti di reddito compatibili con la Naspi e rinnovati dall’Istituto con il messaggio numero 1414 del 9 aprile 2024. Per averne diritto, il lavoratore deve soddisfare determinati requisiti, come aver lavorato un numero minimo di settimane di contributi versati negli ultimi 4 anni e presentare la domanda entro un termine specifico dalla cessazione del rapporto di lavoro. L’ammontare e la durata dell’indennità dipendono dallo stipendio precedente e dai periodi di contribuzione versati.

Va precisato che è possibile lavorare con la Naspi, ma il reddito deve essere compatibile con l’indennità, che viene ridotta ma non sospesa. I nuovi limiti reddituali riguardano quello di non superare gli 8.173,91 euro per l’anno 2023 per i lavori dipendenti o subordinati. Mentre non va oltrepassata la soglia di 5.500 euro per gli anni 2024/2024. Il limite annuo da lavoro dipendente e parasubordinato è di 8.500 euro per il 2024. Per le prestazioni occasionali, esso è di 5.000 euro annui. Se si superano tali cifre la Naspi, ovviamente, non viene erogata al lavoratore nel 2024.