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Economia

Pensione di reversibilità: l’importo spettante ai figli non autosufficienti

È possibile destinare la pensione di reversibilità riconosciuta al coniuge al figlio disabile? Scopriamo cosa dice la legge a riguardo.

La pensione di reversibilità è un sostegno economico previsto dalla legge italiana ed erogato dall’INPS – Istituto Nazionale di Previdenza Sociale alle cittadine ed ai cittadini “sopravvissuti di un pensionato o di un lavoratore defunto” nei confronti del quale risultavano legati da un rapporto di parentela definito “stretto”, ovvero di alto grado. Le categorie di parentela incluse riguardano quindi i coniugi con diritto agli alimenti, i figli minori, i figli maggiorenni impegnati in attività di studio e senza lavoro fino all’età di 26 anni, i figli inabili, i fratelli e le sorelle a carico, i nipoti minorenni ed i genitori soli oltre i 65 anni di età.

La pensione di reversibilità spetta in primis al coniuge superstite – Ascoli.cityrumors.it

In termini di principio, la pensione di reversibilità spetta in base alla vicinanza del legame di parentela, in un ordine che è possibile definire gerarchico a partire da quello più stretto. Dunque, in caso il coniuge del defunto sia in vita, sarà a questi che spetterà di diritto la pensione di reversibilità. Di conseguenza, se il coniuge del defunto è ancora in vita, non è possibile richiedere che la pensione venga riversata sul figlio, anche se disabile.

In altre parole, i figli disabili hanno diritto ad ottenere la pensione di reversibilità del genitore defunto solo nel caso in cui il coniuge di questi non sia in vita, o non goda del diritto legalmente riconosciuto di disporne. In caso contrario, invece, ovvero ad esempio di sopravvenuto decesso del coniuge, i figli disabili possono ottenere la pensione di reversibilità del genitore senza limiti di età.

L’incremento della pensione di reversibilità ed il calcolo dell’importo

Tuttavia, nel caso del coniuge superstite che conviva insieme al figlio disabile, si ha diritto ad una maggiorazione dell’assegno di reversibilità: invece del 60% di quota di stipendio del coniuge defunto, infatti, il superstite ha diritto ad ottenere la quota dell’80%, proprio per far fronte alle ulteriori spese comportate dall’accudimento del figlio disabile convivente.

In caso di figlio disabile convivente, l’assegno viene incrementato dal 60% all’80% – Ascoli.cityrumors.it

Nello specifico, l’importo dell’assegno viene calcolato entro una forbice di percentuali da un minimo del 15% ad un massimo del 100% in rapporto ai redditi IRPEF dei beneficiari: il totale dell’importo, ovvero la percentuale del 100%, viene riconosciuto al coniuge con due o più figli conviventi, ma anche nel caso di tre o più figli nel caso anche il coniuge sia defunto; l’80%, come dicevamo, nel caso di coniuge con un figlio, ma anche nel caso di due figli senza coniuge.

Infine, se vi è solo un figlio superstite, a questi spetterà il 70%, mentre al solo coniuge superstite il 60%. Allontanandosi invece in termini di grado di parentela, se presenti solo due genitori del defunto, oppure fratelli e sorelle, a questi spetterà il 30% mentre per qualsiasi altro famigliare è prevista la quota del 15%.