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Economia

Prima casa, novità per gli under 36: ecco chi può accedere oggi all’agevolazione

Arrivano grandi cambiamenti per il bonus prima casa relativo agli under 36, che possono ricevere una corposa agevolazione.

In questi mesi si è ampiamente discusso delle modifiche e dei termini del beneficio in questione e ancora oggi ci sono ulteriori notifiche da prendere in atto, sotto l’esame dalla stessa Agenzia delle Entrate che ha ritenuto quindi necessario chiarire tutti i punti in un documento specifico.

Novità in arrivo per il bonus prima casa under 36 (ascoli.cityrumors.it)

È opportuno leggere con attenzione quelli che sono i limiti imposti, per evitare di trovarsi con un acquisto che non può rientrare in alcun tipo di incentivo previsto e che di fatto viene escluso dai termini. In quel caso, infatti, c’è veramente poco da fare e si rischia di restare fuori.

Prima casa, agevolazione under 36: chi può ancora averla

Il Decreto Milleproroghe ha determinato dei cambiamenti in fatto di agevolazioni per la prima casa, soprattutto per gli under 36. Sono state modificate tantissime cose e bisogna prenderne atto, in particolare se si è prossimi all’acquisto di un’abitazione. Vale comprendere con attenzione quali sono le strategie da seguire e le procedure valide.

A chi spetta il bonus prima casa (ascoli.cityrumors.it)

Nella circolare 14/E del 18 giugno, l’Agenzia delle Entrate ha scelto di fornire alcuni chiarimenti sulle disposizioni e sulle modalità operative per i futuri acquirenti. Il primo riguarda la proroga al 31 dicembre del termine di acquisto dell’immobile di abitazione ai fini del beneficio “prima casa under 36”, che si rivolge solo ai soggetti che avranno registrato e sottoscritto il contratto all’anno precedente.

Coloro che lo hanno fatto nel 2024, anche con un atto preliminare nel 2023, saranno fuori. Altra specifica riguarda il credito di imposta, che viene riconosciuto relativamente a quelle corrisposte dal soggetto per gli atti stipulati tra il 1° gennaio e l’entrata in vigore della legge a febbraio 2024.

In merito alla documentazione, invece, l’atto integrativo deve contenere la dichiarazione del contribuente che attesta di avere un ISEE corrente e valido. Per quanto concerne il credito di imposta, è riconosciuta l’imposta di registro, catastale e ipotecaria, l’IVA e un importo uguale all’imposta sui finanziamenti a medio e lungo termine.

Il beneficio non viene corrisposto laddove il verbale di aggiudicazione corrisponda, ma il decreto di trasferimento sia datato nel 2024. La conclusione dunque è che, di fatto, nel 2024 non è più fruibile: resta valido solo per chi ha già effettuato tutto nel 2023. Ma ci sono anche una serie di parametri stringenti in termini burocratici ai fini della domanda, sia per l’incentivo che per il rimborso come credito d’imposta.