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Economia

Puoi chiedere l’assegno INPS ogni mese anche se lavori: controlla come fare

In che modo è possibile continuare a percepire l’assegno mensile Inps anche lavorando? Ecco quali sono le regole da rispettare.

Quando si parla di assegni erogati dall’Inps occorre sempre tenere presente che sono regolamentati da specifici requisiti che occorre rispettare, non solo in sede di presentazione dell’istanza per riceverli ma anche dopo che verranno elargiti. Un esempio concreto è legato alle indennità di disoccupazione, come la Naspi e la Dis-Coll: si tratta di importi provenienti dall’Istituto e rivolti a coloro che, per varie ragioni, sono rimasti senza lavoro.

In che modo è possibile, pur lavorando, continuare a ricevere l’assegno Inps? (ascoli.cityrumors.it)

Questi, ma anche altri sussidi economici, devono essere richiesti soltanto partendo dal presupposto che, quando se ne otterrà l’erogazione, andranno ugualmente rispettate una serie di regole essenziali per evitare che l’Istituto nazionale della previdenza sociale smetta di inviarli. A tal proposito, una domanda che in tanti si pongono è come fare per poter ottenere, anche se si lavora, l’assegno Inps.

Assegno Inps mentre si lavora: requisiti e regole da rispettare

Restiamo nel contesto della Naspi, la più conosciuta indennità di disoccupazione rivolta agli stagionali e a coloro che rimangono senza occupazione in maniera ‘involontaria’. In molti sono convinti che, una volta che si comincia a ricevere l’assegno mensile, lavorare non sia più consentito pena la perdita della misura. Non è propriamente così: anche nel caso in cui il beneficiario svolga più di un’attività lavorativa, infatti, sarà possibile mantenerla, pur nel rispetto dei limiti di reddito che la legge prevede.

Come ottenere la Naspi? Ci sono tre requisiti cardine (Foto Ansa – ascoli.cityrumors.it)

Cosa significa, ‘in soldoni’? Che svolgere più occupazioni – anche se ‘strutturalmente’ differenti come quelle autonome e quelle subordinate, oppure quelle occasionali o quelle parasubordinate – non comporta sempre la perdita del cosiddetto status di disoccupazione e, quindi, dell’indennità. Esiste una specifica regola legata al reddito complessivo prodotto dalle varie attività. E solo nel momento in cui vengono superati i termini previsti, la Naspi verrà sospesa.

La quantificazione di tali limiti è indicata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali: nel caso del lavoro subordinato, essi sono pari a 8.500 euro; mentre per il lavoro autonomo il limite è di 5.500 euro. I redditi dunque non devono superare, in ciascuno dei rispettivi ambiti, queste somme per poter mantenere lo stato di disoccupazione. Che, ricordiamo, è correlato a tre specifiche condizioni: l’assenza di un impiego, la presentazione della dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro (Did) e la sottoscrizione (presso i centri per l’impiego) del patto di servizi.