Non ti è arrivato il rimborso che aspettavi dopo il 730? Ecco i motivi per cui potrebbe non arrivare e cosa fare.
Ogni anno da maggio in poi presentiamo la denuncia dei redditi del precedente anno, molti lo fanno attraverso i Caf che ci aiutano affinché non ci siano errori e discrepanze ma soprattutto trasmettono telematicamente il modello 730 all’Agenzia delle entrate. Oltre a tutti i documenti che generalmente servono, siamo noi a dover portare le fatture e i pagamenti effettuati per visite mediche private o medicinali o tutto ciò che è detraibile che ci daranno la possibilità di avere un rimborso.
Il rimborso a cui eventualmente avremmo diritto, verrà accreditato direttamente sulla busta paga del dipendente o sulla pensione. Molto spesso però ci sono dei ritardi, si dovrebbero ricevere gli accrediti a partire dal mese di luglio ma anche quest’anno ci sono dei ritardi e alcuni lamentano di non aver ricevuto ancora niente. Tutti si chiedono quali siano le motivazioni di questi ritardi anche perché, sapendo di avere dei soldi in più, ogni pensionato o dipendente fa affidamento su queste cifre e di questi tempi è molto importante per tutti noi.
Se abbiamo presentato la dichiarazione di redditi e non abbiamo ricevuto il rimborso spettante, dobbiamo considerare prima di tutto che il suddetto in teoria, dovrebbe arrivare il mese successivo al ricevimento, da parte dell’agenzia delle Entrate, della trasmissione telematica. Per i pensionati i mesi sono due; il documento che attesta il nostro diritto al rimborso, viene messo a disposizione, dall’ente che erogherà gli importi, secondo determinati criteri: per esempio per 730 presentati entro il 31 maggio il termine sarà il 15 giugno. Quindi è da quel momento che partirà il mese di attesa o i due mesi nel caso dei pensionati.
Un’altra cosa da considerare per i ritardi è l’importo che deve essere rimborsato: se è particolarmente consistente potrebbe scattare il controllo dell’Agenzia delle Entrate per accertarne la correttezza, questo ritarderà ulteriormente l’accredito; in certi casi l’attesa può essere anche di sei mesi.
Un altro motivo di ritardo possono essere le modifiche al 730 precompilato: l’agenzia delle entrate può fare dei controlli sulla documentazione di spesa, ritardando ovviamente il rimborso. I motivi per cui può scattare il controllo sono delle discrepanze importanti fra la certificazione unica e la dichiarazione dell’anno precedente.