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Perché milioni di italiani buttano via i loro soldi nel gioco d’azzardo: fai il test per sapere se sei a rischio malattia

Il problema del gioco d’azzardo è reale e radicato profondamente nel tessuto sociale, ma si può capire se si tratta di un vero problema.

Giocare di tanto in tanto e avere un vero e proprio problema che implica una condizione di sperpero di denaro costante sono due cose diverse. Quindi, è importante capire quali sono le sottili sfumature che possono condurre da una all’altra situazione.

Gioco d’azzardo: con questo test puoi capire se sei a rischio (ascoli.cityrumors.it)

La ludopatia è una sindrome patologica a tutti gli effetti. Di conseguenza, il gioco d’azzardo viene considerato come disturbo psicologico che si manifesta in maniera incontrollabile. Coloro che ne sono affetti di fatto non riescono a smettere, hanno una dipendenza dal gioco, e per questo motivo devono essere aiutati.

Gioco d’azzardo: il test per capire se sei a rischio

Il disturbo del gioco d’azzardo è stato inserito nel 1994 nel manuale diagnostico, diventando quindi una malattia vera e propria. Si tratta di una dipendenza comportamentale e dunque implica la totale perdita di controllo del giocatore che non riesce a resistere, rischiando ingenti capitali e problemi anche molto gravi, introducendosi in un circolo vizioso di debiti, problemi familiari e più in generale andando a compromettere la vita quotidiana nella sua interezza.

Perché il gioco d’azzardo è una malattia a tutti gli effetti (ascoli.cityrumors.it)

Per capire se si è dipendenti dal gioco d’azzardo, bisogna definire se sono presenti alcuni dei sintomi chiave che identificano questa situazione. Un giocatore compulsivo viene assorbito dal gioco, ci pensa spesso, sente il bisogno di puntare cifre crescenti. È una persona molto irritabile e irrequieta, soprattutto quando non gioca. Inoltre, tende a mentire con frequenza, mette a repentaglio famiglia, amici e lavoro, soffre di stress con condizioni come ipertensione e insonnia, poco appetito e ulcere gastriche.

La ludopatia, anche in Italia, ha assunto connotati preoccupanti. Secondo l’Istituto Superiore della Sanità ci sono 1.5 milioni di giocatori compulsivi e le categorie principalmente a rischio sono due: i giovani tra i 14 e i 19 anni e gli over 65. Il pericolo c’è ed è consistente, basti pensare che si stima la presenza di una slot ogni 143 abitanti.

Le regioni più colpite sono Lombardia, Campania, Lazio ed Emilia Romagna. Tuttavia, ci sono cure e terapie adeguate. Trattandosi di una dipendenza è possibile affrontarla come tale. C’è quindi la terapia psico-individuale; quella psico-familiare, che coinvolge anche i propri cari; il tutoraggio, che riguarda la sfera legale ed economica e permette di gestire il patrimonio per evitare problemi. Vi sono anche terapie farmacologiche con ausilio del proprio medico.

Per avere aiuto è possibile rivolgersi al SERT nazionale e ad associazioni come Gruppi di sostegno per i giocatori d’azzardo: ce ne sono circa 40 in tutta Italia. Vi sono anche gruppi di aiuto spontanei e centri residenziali, luoghi pubblici gratuiti. La prevenzione è fondamentale, infine. Capire quando si sta eccedendo, se il fattore gioco sta invalidando la propria vita, ma soprattutto se si ha un problema di dipendenza è molto importante.