Ascoli Piceno: vendevano pezzi di auto rubati, nel mirino anche carrozzieri e meccanici che hanno comprato la merce

Scoperto un gruppo di ricettatori che vendevano in negozio e online i pezzi di auto usate frutto di furti. Il giro di affari era di sei milioni di euro.

Pezzi di ricambio per auto rubati ascoli piceno
Vendevano pezzi di ricambio per auto rubati ad Ascoli Piceno e sul web – Foto Ansa – ascoli.cityrumors.it

Sono state tre le persone denunciati dopo l’azione di Guardia di Finanza e Polizia Stradale di Ascoli Piceno che hanno individuato un gruppo criminale italo polacco che commercializzava pezzi di ricambio di auto che però erano stati rubati.

I denunciati – due ascolani e una polacca – devono rispondere del reato di ricettazione, riciclaggio, frode nell’esercizio del commercio e omesse dichiarazioni in materia di Iva e imposte dirette. Ma ora tremano anche gli acquirenti, che potrebbero aver comprato in nero la merce rubata, perché l’indagine a questo punto potrebbe interessare proprio loro.

Negozio di Campolungo vendeva ricambi per auto a prezzi bassissimi, era merce rubata

Nei magazzini controllati dalla Guardia di Finanza e dalla Polizia stradale di Ascoli Piceno a Campolungo, nella zona industriale di Ascoli, gli uomini delle forze dell’ordine hanno trovato una quantità impressionante di ricambi per auto.

pezzi di ricambio auto rubati ascoli piceno
I pezzi di ricambio per auto rubati erano venduti a prezzi stracciati – ascoli.cityrumors.it

I finanzieri e gli agenti della stradale hanno quindi provveduto ad esaminare e catalogare migliaia di pezzi di ricambio per auto appartenenti a diversi brand automobilistici. Tra cui cruscotti, centraline elettroniche, airbag, sterzi. C’era perfino un motore usato completo, parti di carrozzeria varie ed altro materiale, tutti di recente fabbricazione.

Alla fine dei controlli da parte degli operatori della Polizia stradale di Ascoli Piceno, su oltre duemila componenti e accessori, si è stabilito che centinaia di essi erano provenienti da auto rubate in tutta Italia e stoccati nel Piceno per la loro successiva commercializzazione.

I pezzi di ricambio erano venduti al pubblico sia direttamente presso un negozio ad Ascoli Piceno e sia online. La vendita sul web era possibile tramite la creazione di siti fatti apposta con lo scopo di vendere questa merce rubata.

Dopo le indagini i siti web utilizzati per la commercializzazione di questi prodotti sono stati oscurati, e tutti i prodotti sono stati sottoposti a sequestro.

Inoltre sono stati verificate numerose spedizioni in diverse località su tutto il territorio nazionale. I ricambi delle auto rubate facevano gola perché erano stati posti in vendita a prezzi di gran lunga inferiori a quelli di mercato, e spacciati come nuovi anche se ovviamente non lo erano.

Per risalire al sodalizio criminale gli operatori della Guardia di Finanza ha ricostruito i redditi conseguiti e non dichiarati dei componenti del gruppo, quantificati in 6 milioni di euro in termini di reddito imponibile ai fini delle imposte dirette e circa 1,3 milioni di euro di Iva dovuta.

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