Ascoli, Grande successo per la mostra di sculture di Roberta Morzetti nella ‘Tenuta Cento Torri’ a Campolungo

E’ piaciuta davvero molto la mostra di sculture e di disegni dell’artista viterbese Roberta Morzetti, allestita nella fantastica ‘Tenuta 100 Torri’, di proprietà della Famiglia Tassi e gestita ottimamente da Valeria Madonini. Un luogo di pace in zona Campolungo, nella campagna di Ascoli Piceno, dove amore per la terra e natura si incontrano ogni giorno.

Tra gli ulivi della Tenuta Cento Torri sono infatti state collocate le sculture di Roberta Morzetti in un luogo open air, con l’arte che ha trovato così un nuovo spazio per essere esposta e raccontata sposandosi con l’architettura del paesaggio, in un rispettoso dialogo con l’ambiente circostante.

L’evento è stato promosso da BioFoodArt che, attraverso la sua attività, divulgare un’etica volta a promuovere l’alimentazione biologica, biodinamica, sostenibile e la sicurezza alimentare, al fine di preservare la salute e il benessere delle colture, degli animali e dell’uomo, oltre a salvaguardare e migliorare l’ambiente.
Tenuta 100 Torri è un luogo dove sono dislocati oltre mille piante di ulivo spalmate lungo i pendii delle dolci colline marchigiane a pochi km da Ascoli Piceno e il lungo mare di San Benedetto del Tronto. Un’azienda agricola a 400 Metri sul livello del mare, in un punto in cui l’aria calda e salmastra estiva dell’Adriatico incontra quella fredda dei Monti Sibillini.

La mostra curata da Velia Littera, titolare della Galleria Pavart a Roma nonché socia di Biofoodart ha visto la partecipazione di numerosi appassionati che poi hanno potuto degustare l’olio evo biologico prodotto nella Tenuta 100 Torri e con l’occasione festeggiare l’inizio della raccolta delle olive che ogni anno viene svolta per tutto il mese di ottobre, determinando un eccellente olio extravergine di prima spremitura con basso tenore di acidità, un ottimo livello di perossidi e un’elevata concentrazione di polifenoli, preziosissimi elementi per la salute della nostra pelle, del cuore e dell’organismo in genere.

Roberta Morzetti nasce a Tarquinia nel 1979. Si forma all’Accademia delle Belle Arti “Lorenzo da Viterbo” (ABAV), conseguendo, nell’anno 2005, il diploma accademico, con lode. Inizia le sue esperienze lavorative nel mondo della moda, ideando linee di abbigliamento con materiali riciclati (Leccaletichetta, Cementarmato, Aporie). Dal 2012, si dedica all’ideazione e alla realizzazione di sculture di grandi dimensioni, eseguendo calchi direttamente sul proprio corpo, per poi rielaborare, incendiare ed assemblare con altri oggetti i lavori così ottenuti.

L’artista Roberta Morzetti con una delle sue opere realizzate con calchi del suo corpo

“Sono un’artista che cerca di raccontare attraverso il suo linguaggio, la scultura, la società ed il tempo attuali attraverso la prospettiva della donna contemporanea – ha ammesso la Morzetti – Ovviamente, essendo nata nella patria dei più grandi artisti, non posso non esserne condizionata. Nelle mie opere infatti spesso, ad esempio, può affiorare una simbologia e delle forme in cui si può intravedere una rielaborazione del Barocco e della rappresentazione della Vanitas. Tutto questo ed altro si fondono, attraverso il fuoco della fiamma ossidrica, a richiami del mondo contemporaneo. Lavoro molto ascoltando la musica che per me è un elemento vitale. Sono cresciuta tra i vinili. L’unico negozio di dischi di Tuscania, il mio paese, Star Sound, è appartenuto per venti anni alla mia famiglia. Ho quindi trascorso gran parte della mia infanzia sdraiata con mia sorella sulla moquette verde a maneggiare i vinili dei grandi della musica.

La Morzetti e l’opera Escape_20

Tutte le mie opere sono in connessione con la musica perché nascono tra le note. Tuttavia il lavoro che per me è più legato alla musica è Escape_20 proprio perché la sua gestazione è durata diversi anni ed è stata, dal punto di vista emotivo, sicuramente la più complessa visto che l’avevo iniziata con mio padre, e che purtroppo è venuto a mancare, improvvisamente, poco dopo.  Ritornare a lavorare su di lei per me è stato, a dir poco, lancinante.

Ho trascorso molto tempo ad osservarla ascoltando Ryuichi Sakamoto mentre tentavo di capire se fossi stata in grado di terminarla. Fortunatamente ho vinto sulla paura e sul dolore ed Escape_20 è per me la scultura più importante ed alla quale sono più legata in assoluto. Ancora oggi – ha concluso la Morzetti – quando la vedo, sento la presenza ed il profumo di mio padre e il pianoforte di Sakamoto”.

 

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