Coronavirus, il caldo in arrivo può fermarlo?

A pubblicarlo la rivista Science. I ricercatori dell’Università del New Jersey, in uno studio, hanno smentito l’ipotesi: il coronavirus non si blocca col caldo. Alte temperature e umidità non sono efficaci.

“I virus si comportano da virus e, per definizione vanno incontro a mutazioni. Quindi, prima o poi, dovremmo assistere ad una attenuazione. Fino ad allora dobbiamo proteggerci senza paura”. Lo riferisce Massimo Ciccozzi, epidemiologo molecolare del Campus Biomedico che aggiunge “per sua natura anche questo agente infettivo, non ha interesse ad uccidere l’uomo, altrimenti perderebbe la possibilità di replicarsi. Gli conviene adattarsi all’ospite. Gli effetti del lockdown sono stati di rallentarne la circolazione”.

L’estate non ci verrà in aiuto? In realtà, pare che l’aiuto della bella stagione sia nelle abitudini che porta con sé: si trascorre molto tempo all’aria aperta, nei luoghi chiusi è possibile aprire spesso le finestre per arieggiare gli ambienti, e si tossisce e starnutisce meno. Dunque sì, potrebbe contribuire a rallentarne la diffusione.

Se ci sarà una seconda ondata non è dato saperlo, per ora non ci sono prove.

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