Terapie domiciliari precoci Covid: a Napoli la terza Conferenza. A breve pubblicato un primo studio. In piazza continuata la raccolta delle firme per la petizione per chiedere al Ministero della Salute di prendere in considerazione il lavoro dei medici sul territorio

Diverse migliaia di persone hanno partecipato alla terza Conferenza Nazionale per le terapie domiciliari precoci, sabato 10 luglio, sul lungomare di Napoli, dove sono arrivati ospiti francesi, con l’organizzazione dell’Unione per le Cure, i Diritti e le Libertà e del Comitato Cura Domiciliare Covid-19, con il patrocinio del Comune di Napoli.

Al centro degli interventi dei medici che da oltre un anno hanno lavorato su base volontaria per supportare i malati Covid a domicilio e in telemedicina ci sono stati il Volontariato, ascolto, necessità dei cittadini, riflessioni, a partire dall’inizio dell’emergenza Covid sino alle aspettative future.
Ancora una volta è stato chiesto conto del mancato coinvolgimento dei medici del gruppo nella stesura delle linee guida di contrasto al Covid-19, a cui il ministro Speranza non hai dato risposta, ignorando totalmente le richieste e le testimonianze di migliaia di persone.

Sempre a Napoli è continuata la raccolta delle firme, per la petizione indirizzata a Speranza, con l’obiettivo di chiedere al Ministero della Salute proprio di prendere in considerazione il lavoro dei medici sul territorio, come espressamente richiesto dal Senato con il voto dell’8 aprile scorso. L’avvocato Erich Grimaldi ha annunciato che il 27 luglio porterà i cittadini innanzi al ministero della Salute per la consegna brevi manu delle firme raccolte a Speranza.

Grimaldi, infine, ha annunciato che è in corso di pubblicazione un primo studio, con ospedalizzazioni ridotte allo zero percento, su un gruppo di pazienti trattati in fase precoce, nelle prime 72 ore dall’insorgenza dei sintomi ovvero quel breve lasso di tempo che le linee guida ministeriali suggeriscono per la vigilante attesa.

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