Lavoro nelle Marche, occupazione in calo per le donne: i dati preoccupano

Nel secondo trimestre del 2023 il dato sull’occupazione femminile nelle Marche è in calo: l’analisi

Nelle Marche, nel secondo trimestre del 2023, gli occupati sono 634000, un dato in negativo dello 0,9% rispetto al secondo trimestre del 2022. Il tasso di occupazione generale invece è rimasto praticamente invariato.

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Lavoro nelle Marche, occupazione in calo per le donne: i dati preoccupano – Ascoli.Cityrumors.it

A cosa si è dovuto il calo nelle occupazioni? Il crollo – come si evince dall’elaborazione IRES della Cgil Marche su dati Istat –  è praticamente tutto attribuibile agli autonomi che portano un dato negativo del 17.7%. Per quando concerne i dipendenti, invece, si è registrato un aumento del 4,7%.

Analizzando attentamente i dati si comprende come la diminuzione degli occupati è riscontrabile solo alle donne il cui tasso di occupazione scende al 59,8%(-0,3% rispetto al secondo semestre del 2022). Gli uomini – invece – fanno registrare praticamente una piccola variazione in positivo dello 0.8% che porta il tasso di occupazione al 74,2%.

Lavoro nelle Marche, Fontana (CGIL): “Nella nostra Regione…”

La segretaria regionale della CGIL Marche, Eleonora Fontana, in merito ha sottolineato: “Nella nostra regione assistiamo in questo secondo trimestre 2023 ad un dato che va in controtendenza rispetto a quello nazionale. Diminuisce la forza lavoro e cioè la somma di occupati e disoccupati, ed aumenta il numero di inattivi. A pagarne le spese sono ancora una volta le donne, e i dati lo evidenziano in maniera netta e precisa”.

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Logo Cigl Marche (Foto Facebook) – Ascoli.Cityrumors.it

“Uno degli obiettivi principali – spiega Eleonora Fontana – del PNRR era la destinazione di risorse finalizzate al rilancio dell’occupazione femminile e invece nella nostra Regione ci troviamo di fronte ad un dato decisamente preoccupante con la perdita in termini assoluti di 6000 posti di lavoro tra le lavoratrici”. 

La segretaria della CGIL Marche ha poi concluso affermando come la Regione si sta pian piano allontanando dagli obiettivi volti a promuovere l’occupazione ed a migliorare le varie opportunità di lavoro, nonché di sviluppo delle risorse umane.

Nel concreto il settore che ha riscontrato la maggior perdita di occupazione è l’agricoltura, con addirittura un dato negativo del 31,7%. Il settore delle costruzioni invece hanno fatto registrare un aumento del 5,3%, mentre l’industria si attesta praticamente sullo stesso livello di occupazione del secondo trimestre del 2022.

Fontana, in merito, ha precisato: “Il dato negativo di occupati nell’agricoltura e la diminuzione di occupazione nell’industria, diminuzione quest’ultima in linea con il livello nazionale, dimostrano come ciò che tiene a galla l’occupazione delle Marche è la sostanziale crescita nei settori delle costruzioni determinata dalla ricostruzione post-sisma e dai bonus fiscali”. 

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