Annullata la condanna al giornalista Falcioni, vince la libertà di informazione

La Cassazione ha annullato le condanne a carico di Davide Falcioni, giornalista di Fanpage, invitando la Corte d’Appello di Torino, con una giuria che avrà un’altra composizione, a riesaminare il caso.

L’accaduto risale al 2012, quando alcuni attivisti No Tav entrarono all’interno della sede torinese di Geovalsusa, società nel consorzio dei costruttori della tratta ad ferroviaria ad Alta Velocità Torino-Lione, per un’occupazione simbolica. Falcioni aveva seguito i manifestanti e documentato il fatto per la testata per cui lavorava all’epoca, Agoravox.

Chiamato in aula come testimone, la sua posizione si è trasformata poi in quella di imputato, che ha portato poi a due gradi di giudizio. “Il dubbio che mi rimane – osserva Falcioni ai nostri microfoni – è cosa sarebbe successo se avessi testimoniato contro i No Tav”.
Sia in primo grado che in appello il giornalista è stato condannato. Fatto singolare poiché l’accusa aveva chiesto l’assoluzione del giornalista, mentre il giudice del Tribunale di Torino ha ritenuto invece di confermare la condanna di primo grado.

Ieri, la Cassazione ha ribaltato i precedenti verdetti annullando le condanne al giornalista.

“Penso che il senso di questa sentenza sia proprio quello di annullare le condanne precedenti, che erano ingiuste, quindi non dovevano essere emesse”, commenta il giornalista.

Sentenza che rassicura la libertà di stampa, per tutti i giornalisti e per chiunque lotti ogni giorno per raccontare la verità dei fatti.

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