Amatrice, Cerimonia della ‘posa della prima pietra’ per il nuovo Ospedale ‘Grifoni’

In occasione della visita dell’ambasciatore tedesco in Italia, Viktor Elbling, alla città di Amatrice per un sopralluogo nel sito dove verrà realizzato il nuovo Ospedale ‘Grifoni’, la cui ricostruzione è stata finanziata proprio dal Governo tedesco, è stata celebrata la cerimonia della ‘Posa della prima pietra’.

L’ambasciatore tedesco era accompagnato dal sindaco di Amatrice, Fontanella e dall’assessore regionale Claudio di Berardino.

“Benedico questo giorno – ha detto il Vescovo di Rieti, Sua Eccellenza Domenico Pompili mentre benediceva proprio la prima pietra del nuovo Ospedale – perché mi pare di cominciare a vedere una sorta di triangolazione che prende corpo ad Amatrice: la scuola, dove si coltiva la mente e la psiche, l’ospedale dove ci si prende cura del corpo e la Casa del futuro, che speriamo possa partire anch’essa entro la fine del prossimo anno, la casa dello spirito dove tenere insieme queste tre dimensioni che è ciò di cui ha bisogno il nostro territorio”.

Il nuovo ospedale “Francesco Grifoni” sorgerà non distante dal luogo del crollo dovuto al terremoto del 2016. Si tratta, probabilmente, del progetto pubblico più atteso tra tutti, voluto dalla Germania in collaborazione con il presidente della Regione Lazio, della Azienda sanitaria locale e dell’Amministrazione comunale.

Nell’agosto 2017, infatti, un anno dopo il sisma, la Germania firmò un accordo con il Governo italiano per contribuire alla ricostruzione della città e, in particolare, del nuovo ospedale con un contributo di 6 milioni di euro.

Soddisfatto l’ex Sindaco Sergio Pirozzi: “Oggi è stata posta la prima pietra del nuovo Ospedale di Amatrice – ha scritto sui social – e sono partiti i lavori. Sono stati anni di lotte, di incazzature, di pugni sbattuti contro una burocrazia che ti fa fare un passo avanti e dieci indietro.

Oggi finalmente riacquisiamo almeno un diritto, quello alla salute – ha proseguito Pirozzi –  Ricordo a tutti che questo ospedale si sta ricostruendo anche con le donazioni (6 milioni di euro) del popolo e del governo tedesco, che non smetterò mai di ringraziare, a partire dalla Cancelliera Merkel che mi ha ricevuto a Berlino e alla quale avevo garantito che il loro aiuto sarebbe arrivato alla mia comunità. Avere l’ospedale qui, dove era prima del terremoto, è un modo per non perdere la memoria, la conoscenza del passato e la nostra identità di comunità.
E una nazione che non ha memoria, non ha futuro”.
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