MARCHE- Influenza: Saltamartini, nessuna carenza vaccini, 374mila dosi

“La Regione Marche ha a disposizione 374mila dosi di vaccino antinfluenzale, con possibilità di incrementarle ulteriormente e la campagna vaccinale è partita il 18 ottobre.
Le 138 farmacie che hanno aderito alla campagna di vaccinazione (133 per il covid) hanno ricevuto fino ad ora oltre 5.500 dosi da somministrare su loro richiesta perché in farmacia il vaccino va prenotato”.
Lo spiega l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini della Regione Marche, aggiungendo che “abbiamo scorte a sufficienza per soddisfare la domanda e non registriamo alcun tipo di carenza”.
“Per vaccinarsi contro l’influenza – spiega – non ci sono solo le farmacie: come ogni anno la campagna di vaccinazione antinfluenzale è affidata principalmente ai Medici di Medicina Generale e ai Pediatri di Libera Scelta. I Servizi Igiene e Sanità Pubblica collaborano alle attività e il vaccino può essere somministrato anche presso i Punti Vaccinali di Popolazione (Pvp) in concomitanza con la vaccinazione anti SARS-CoV-2”.
Il vaccino è somministrato, su base volontaria, ai soggetti di età pari o superiore ai 60 anni e a tutte le altre categorie previste: i residenti di strutture per anziani e lungodegenza, le persone ad alto rischio di complicanze o di ricovero ospedaliero correlato all’influenza, i familiari e contatti di soggetti ad alto rischio di complicanze, le donne in gravidanza, gli operatori sanitari e gli altri soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo e i donatori di sangue. La vaccinazione antinfluenzale è fortemente raccomandata anche ai bambini nella fascia di età 6 mesi-6 anni, per proteggere la popolazione pediatrica (che attualmente è la più colpita dall’influenza) e per ridurre la circolazione del virus influenzale (per la fascia pediatrica ci sono 7.500 vaccini spray nasale).
“Per queste categorie – conclude Saltamartini – il vaccino è gratuito, ma chiunque può vaccinarsi dal proprio medico, o in farmacia, presso i servizi di igiene e sanità pubblica o presso i punti vaccinali di popolazione. In base alle condizioni soggettive è bene valutare l’opportunità di vaccinarsi: la priorità deve essere mettere in sicurezza le categorie più deboli, prevalentemente anziani e fragili”. (ANSA).

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