Alcuni stabilimenti balneari di San Benedetto non hanno rispettato l’obbligo di assicurare il servizio di salvataggio in mare: le parole del sindaco Antonio Spazzafumo
La stagione estiva, per via delle condizioni metereologiche, è stata prorogata fino al primo ottobre. Di conseguenza gli stabilimenti balneari hanno dovuto modificare alcune regole relative all’assicurazione del servizio di salvataggio in mare.
Alcuni stabilimenti, però, non hanno tenuto conto dell’estensione fino al primo ottobre, per questo motivo la Capitaneria di Porto si sta attivando per adottare provvedimenti di legge previsti.
In merito si è espresso il sindaco di San Benedetto del Tronto Antonio Spazzafumo, il quale ha sottolineato come il comune in questa fattispecie non ha nessun ruolo in quanto è l’autorità Marittima ad occuparsi della questione.
Nella nota il sindaco precisa come il Comune si è sempre messo a completa disposizione per permettere agli stabilimenti balneari di avere tutto in regola il più rapidamente possibile.
San Benedetto, il sindaco Spazzafumo: “Se dovessero arrivare delle sanzioni…”
Antonio Spazzafumo, nella nota diramata in merito alla questione relativa agli stabilimenti balneari che non hanno rispettato l’obbligo di assicurare il servizio di salvataggio in mare, precisa: “Apprendo che la Capitaneria di Porto sta adottando i provvedimenti di legge nei confronti dei concessionari di spiaggia che non hanno ottemperato all’obbligo di assicurare il servizio di salvataggio a mare alla luce della proroga al 1° ottobre del termine della stagione balneare disposta dalla Regione Marche. Voglio ricordare che la materia, riguardando la tutela della pubblica incolumità, è di stretta competenza dell’Autorità Marittima”.
Il sindaco di San Benedetto del Tronto ha anche ricordato come lo scorso 19 settembre c’è stato un incontro presso la Capitaneria con i rappresentanti dei balneari nel quale era stato ribadito che l’obbligo non si poteva derogare.
In tal senso nella nota conclude: “Se adesso gli operatori dovessero venire multati, ancora una volta, per il mancato rispetto di una disposizione di legge, ciò non può essere addebitato in alcun modo al Comune che, da parte sua, ha già provveduto a segnalare, con apposita cartellonistica collocata sulle spiagge libere, l’assenza di un servizio di salvataggio in mare”.
