Femminicidio ad Aosta, tutta Fermo sconvolta: non è possibile sia stato lui

Da quando si è saputo che Sohaib Teima è il presunto killer, tutta la città è rimasta attonita, su di lui c’era una storia di quando era piccolo

Una storia che ha toccato due nazioni, l’Italia e la Francia, ma anche e, forse soprattutto, una città delle Marche, Fermo. E’ qui che è nato e cresciuto Sohaib Teima, il giovane di 21 anni, arrestato per l’omicidio della ragazza francese 22enne trovata morta in una chiesetta diroccata e abbandonata in Val d’Aosta. E quando  si è sparsa la notizia e soprattutto il nome del ragazzo, nessuno a Fermo ci voleva credere anche perché quel nome lo conoscono tutti. A Fermo c’è la mamma che ci vive e non poteva credere a quello che è successo e come è successo. Un macigno, una vera coltellata al cuore. “Sono disperata, sconcertata e totalmente incredula“, sono state queste le prime parole che ha pronunciato Atika, la mamma di Sohaib.

Il dramma
La chiesetta abbandonata ad Aosta dove è stata trovata morta la ragazza francese (Ansa Ascolicityrumors.it)

 

La mamma è sconvolta, non riesce a credere a quello che si dice e a quello che avrebbe fatto e si mette a raccontare ai cronisti tutto quello che sa e tutto quello che sente: “Conosco mio figlio, non sarebbe capace di un gesto simile. Da quando è nato è sempre stato buono e pacifico. Dall’asilo all’università non ha mai dato problemi: mai un richiamo, mai una lite”, piange la mamma di Sohaib e non smette di credere nel suo ragazzo, tanto che ricorda bene quando il figlio è venuto a Fermo con la sua ragazza e ai cronisti rivela nel dettaglio: “Con Nathalie era venuto trovarmi l’anno scorso a febbraio ed erano rimasti entrambi per quattro mesi a casa mia. Lei l’ho accolta come una figlia. L’ultima volta che è venuto a Fermo è stato poche settimane fa, poi il 24 marzo siamo partiti insieme in treno per tonare a Grenoble, dove alloggia per gli studi universitari. L’ho salutato e sono ripartita per il ritorno a casa“.

Nel 2009 il presunto killer era stato al centro di un grosso caso a Fermo

La tragedia
Un agente mentre cerca di lavorare davanti al Pc per trovare elementi contro i colpevoli (Ansa Ascolicityrumors.it)

 

In città Sohaib aveva ancora diversi amici, ragazzi che sono cresciuti con lui e che non riescono a credere a quanto è successo. Da tutti è considerato un bravo ragazzo, uno su cui fare affidamento. Ma c’è una particolarità. Una storia che ricorda e che aveva anche sponsorizzato parecchio all’epoca “Il Resto del Carlino” che si fece promotore di manifestazione e altro proprio a favore di Sohaib.

Già perché nel 2009 questo ragazzo che all’epoca era un bambino venne rapito dal padre che lo riportò in Egitto. Proprio grazie al quotidiano e al tam-tam della gente per il bimbo di allora che oggi è Sohaib, venne fatta una vera e propria gara di solidarietà con una fiaccolata che venne fatta in tutta la città di Fermo. Si sollevò un gran polverone e dopo un grande lavoro diplomatico della polizia e delle ambasciate, il papà fece ritorno a casa con i figli. Chi l’avrebbe mai detto che a distanza di quasi quindici anni tornava ala ribalta per un caso di cronaca nera.

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