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Politica

Caso Ariston, Governo e Ue a Putin: ridai le aziende ai proprietari

E’ ormai diventato un caso internazionale. Il portavoce dell’Unione europea alza la voce: ridate l’azienda sotto controllo Ariston. L’ambasciatore russo: la colpa non è nostra

Dalle Marche a Fabriano, fino a Mosca, Roma, poi Bruxelles e ancora Mosca. Il caso Ariston sta diventando sempre più internazionale, sempre più caotico, con presone che sono in Russia che non sanno come comportarsi e cosa fare. I vertici dell’azienda italiana stanno aspettando risposte e cercando di capire come e cosa fare in una situazione così delicata. Intervengono i presidenti di Stato, di Governo, della Ue e anche l‘ambasciata russa che non fa altro che confermare quanto è stato deciso dal Cremlino, nel frattempo la gente resta basita e non sa come comportarsi anche perché ci sono alcune persone che sono dipendenti e sono lì in Russia, ma al momento attuale non possono fare o dire nulla.

Il presidente russo Vladimir Putin (Ansa ascolicityrumors.it)

 

Il ministro degli esteri Tajani ha convocato l’ambasciatore russo, da Bruxelles hanno parlato tutti anche perché questa è una mossa che nessuno si aspettava, improvvisa e dispettosa, soprattutto ai danni di Italia, per Ariston, e Germania per quanto riguarda la Bosch. “Chiediamo alla Russia di fermare queste misure e di invertire quelle che abbiamo menzionato proprio ora e di cercare soluzioni accettabili con le società europee prese di mira dal regime russo“, a dichiararlo il portavoce dell’Ue per la Politica estera, Peter Stano che non riesce a capacitarsi di questa scelta improvvisa da parte di un paese che, come dimostrato da queste decisioni, è “assolutamente imprevedibile e pericoloso“.

L’ambasciatore russo: “E’ solo responsabilità vostra…”

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani (Ansa ascolicityrumors.it)

 

L‘Unione Europea sta cercando di capire come agire e come muoversi in ambito di questa situazione così delicata. Nel frattempo il Governo italiano ha convocato l’ambasciatore russo Alexey Paramonov e ha chiesto spiegazioni che, naturalmente, sono state fornite a metà.

Una vera e propria ritorsione quella di Mosca anzi potrebbero essercene delle altre a breve. Il provvedimento di nazionalizzazione che ha colpito l’italiana Ariston e la tedesca Bosch, a quanto si apprende, sarà allargato ad altre 21 aziende. A dirlo è sempre l’ambasciatore russo a Roma durante l’incontro avuto alla Farnesina dal ministro Antonio Tajani. “Mosca ha sempre attribuito particolare importanza alle proficue e reciprocamente vantaggiose relazioni commerciali ed economiche con l’Italia. La responsabilità per le conseguenze negative del loro deterioramento ricade interamente sulle autorità italiane che hanno sacrificato i reali interessi nazionali della Repubblica per partecipare a sterili e pericolose avventure geopolitiche anti-russe