Il PNRR sembra una grossa opportunità per la sanità nelle Marche ma effettivamente quante e quali risorse sono destinate al Piceno?
Continua a essere un dilemma il livello della sanità nel Piceno. Gli esponenti politici delle varie fazioni continuano a proporre soluzioni alternative per poter risolvere questo problema ma finora i cittadini sono ancora penalizzati dalla mancanza di servizi essenziali.
Le liste d’attesa sono estremamente lunghe e il personale sembra mancare non solo nel pubblico ma addirittura anche nel privato. Ecco perché una grossa mano potrebbe arrivare dal PNRR e dai piani previsti per la realizzazione di case e ospedali di comunità nelle Marche. Ma quali progetti sono in cantiere per il Piceno? Ecco quello che c’è da sapere.
Non sono pochi i fondi destinati alle Marche e al settore sanitario secondo il PNRR, ovvero il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Si parla di circa 80 milioni di euro da spendere per la realizzazione o la riqualificazione di strutture sanitarie sul territorio.
La deadline da rispettare è quella del 2026: entro questa data dovrebbero cambiare le cose per quanto riguarda la sanità nelle Marche e dovrebbero nascere tante nuove strutture che possano aiutare i cittadini.
Secondo la roadmap, sono previste ben 8 case della comunità in diverse località della regione. In via Colombo ad Ancona ne sorgerà una, ma anche a Jesi, Corinaldo, Loreto, Treia, Civitanova Marche, San Severino Marche e Camerino. Insomma, a essere rafforzate con le case di comunità saranno le provincie di Ancona e Macerata.
Ma non è finita qui. Ci sono anche progetti in cantiere per la nascita di ospedali di comunità, strutture nelle Marche che grazie ai PNRR dovrebbero aiutare i normali ospedali ormai sempre più in affanno.
I progetti in fase di realizzazione stanno avanzando, tra mille ostacoli, a Mombaroccio, Jesi e Treia. E il Piceno? A quanto pare, è previsto nel PNRR un solo progetto su Ascoli: si tratta comunque di un investimento importante visto che verranno versati fondi dal valore di 2.7 milioni di euro.
Insomma, non si tratta di una misura frivola ma di un’apparente soluzione che possa dar respiro alla sanità nel Piceno. Tuttavia, è lecito farsi una domanda: basta un solo ospedale di comunità per rendere migliore il servizio per i cittadini?
Ovviamente in molti hanno questo dubbio e non sembra esserci una risposta certa. Comunque, è fondamentale che si proceda con questa soluzione così da avere un primo beneficio grazie a una struttura nuova e operativa.