Oltre 2,4 milioni di turisti e più di 10 milioni di presenze. Numeri dell’Osservatorio regionale del turismo che dipingono le Marche dello scorso anno e sui quali pesa la situazione sanitaria internazionale nonostante la riapertura delle frontiere nazionali senza bisogno di quarantena ai cittadini europei a partire dal 3 giugno mentre occorrerà attendere il 15 giugno per quelli che giungono da fuori dei confini comunitari.
Lombarde tra gli italiani e tedesche tra gli stranieri, le provenienze più consistenti del dato regionale e anche per questo si spera in questa nuova fase dopo l’azzeramento dei flussi di viaggiatori da marzo a maggio con la perdita di importanti occasioni di vacanza tra le festività di Pasqua, Festa della Liberazione e Primo Maggio.
Momenti ideali per la rete degli agriturismi marchigiani composta da un migliaio di attività di ristorazione e accoglienza annesse alle imprese agricole con con 12mila posti letto e 500 piazzole di sosta per camperisti.
L’impatto economico, stima la Coldiretti a livello nazionale, è di quasi 20 miliardi di euro per l’alloggio, la ristorazione, il trasporto e lo shopping. Una ripartenza, dunque, importante per tutto il sistema produttivo agricolo fatto di Made in Italy di altissima qualità che, nelle Marche, vale 120 milioni l’anno grazie al lavoro dei 968 operatori delle 37 denominazioni di origine regionali suddivise tra food e wine.