“Stiamo procedendo in modo spedito per risolvere, insieme alla Protezione Civile e ai sindaci del cratere, i problemi legati al Contributo di autonoma sistemazione concesso agli sfollati, con l’obiettivo di legarlo in modo ancora più stretto alle domande di contributo per la ricostruzione della casa, a cominciare da quelle che hanno subito danni lievi per le quali la scadenza è stata per ora prorogata al 20 settembre 2020”.
Lo ha dichiarato il Commissario ala Ricostruzione, Giovanni Legnini, che stamane ha incontrato il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli, e i delegati dell’Associazione dei comuni dell’area colpita dal sisma.
“Aspettiamo che il Parlamento, che sta discutendo di una leggera ulteriore proroga per i danni lievi, faccia le sue scelte. Qualunque sia la data di scadenza che verrà scelta, è mia opinione, peraltro condivisa dalla Protezione Civile, che questa debba essere davvero l’ultima proroga.
Dopo quasi quattro anni dal terremoto – ha detto Legnini – dobbiamo chiudere questo capitolo, spiegando ai cittadini che le domande vanno presentate al più presto, a pena di decadenza sia del contributo per la riparazione della casa, sia i benefici dell’assistenza, come il Cas”.
Il termine al 20 settembre, disposto dal Commissario per tener conto del blocco delle attività dovute all’emergenza Covid, riguarda la presentazione delle domande di contributo alla riparazione delle case che hanno avuto danni lievi, ma che non sono soggette ad altri vincoli. Il termine, ad esempio, non riguarda le unità comprese nelle aree perimetrate, in quelle soggette ai Piani attuativi, che fanno parte di aggregati nei quali sia prevalente il numero di abitazioni con danno grave, o che possono essere autorizzate al miglioramento sismico, passando ad un livello di danno più elevato, così come quelle che si trovano nel doppio cratere del sisma 2009 e 2016, che seguono una diversa disciplina.
“Stiamo cercando di costruire, insieme alla Protezione Civile, un quadro più esatto possibile della platea dei cittadini che devono ancora presentare le domande per i danni lievi. I numeri, sulla carta, sono molto alti e preoccupanti, ed a maggior ragione siamo convinti che serva un’azione di comunicazione incisiva e capillare per fargli prendere coscienza delle scadenze e prendere le opportune decisioni, sollecitando i tecnici a presentare le domande o quanto meno ad attribuirgli al più presto un incarico per la presentazione dei progetti. Contiamo, in questo sul ruolo dei sindaci, che sono i protagonisti della ricostruzione ed hanno il contatto diretto con i territori e i cittadini e con i quali oggi abbiamo approfondito il tema riscontrando condivisione e consenso”.