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Ascoli, Dopo il successo dello scorso anno torna il ‘Festival di Rigenerazione Creativa’

II edizione del Festival di rigenerazione creativa delle aree interne per la valorizzazione e il rilancio turistico dei comuni del piceno colpiti dal terremoto del 2016 attraverso i linguaggi artistici contemporanei e il coinvolgimento di testimonial e cittadini.

Dopo il successo dell’edizione 2019, che ha visto la partecipazione di oltre ottocento visitatori, trenta artisti provenienti da tutta Italia e la realizzazione di numerose performance site specific, torna il festival Invasioni Contemporanee.

L’evento si terrà il 21 luglio alle ore 17,00 in diretta Facebook e trasmetterà interviste, video, paesaggi sonori, contributi di testimonial d’eccezione ai quali abbiamo chiesto di riflettere sull’importanza di eventi e processi artistici e culturali per il rilancio di territori meravigliosi e fragili come quelli del Piceno colpiti dal terremoto del 2016.

L’edizione 2020 sarà necessariamente molto diversa da quella dello scorso anno, temporaneamente in versione digitale per via dell’emergenza sanitaria in corso. Cambia la forma dell’interazione, sempre contemporanea e al passo con le esigenze del momento. Non cambia la forza della relazione tra promotori, artisti e cittadini che il Festival vuole potenziare, in continuità con l’edizione precedente e in connessione con quella futura.

Promosso da Melting Pro in collaborazione con Accademia delle Belle Arti di Macerata, le
associazioni Cotton Lab, Defloyd e Living, Invasioni Contemporanee è realizzato con il patrocinio dei Comuni di Ascoli Piceno, Acquasanta Terme, Arquata del Tronto, Castignano, Montegallo e Offida.

Quest’anno il festival assume le forme di una riflessione collettiva sul tema della rigenerazione creativa delle aree interne senza trascurare il ricordo delle emozioni vissute nel 2019. Ripercorreremo l’emozionante processo di immersione urbana fatto con i creativi lo scorso anno ed esploreremo i segni artistici generati dal festival in relazione allo spazio fisico, relazionale e sociale dei luoghi.

Non mancheranno riflessioni su un presente che ci mette tutti di fronte a nuove sfide e
nuove priorità. Perché un’edizione digitale? Perché ci permette di essere presenti anche se solo virtualmente e di comunicare alle comunità territoriali l’affetto di un legame sincero e profondo che il processo artistico e progettuale partecipativo ci hanno consentito di generare lo scorso anno.