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Intervista alle candidate più giovani del Piceno alle elezioni regionali di settembre

Preparate, competenti, entusiaste e dinamiche. Sono le candidate più giovani del Piceno alle elezioni della Regione Marche del 20 e 21 settembre 2020.

Le caratteristiche che le accomuna sono queste, a tutte abbiamo rivolto quattro domande per capire come immaginano il futuro delle Marche.

Le candidate sono Evelin Bargiacchi, nella lista Rinasci Marche

Valeria Cardarelli, quarta candidata del Partito Democratico

Susanna Urriani, nella lista di Ri-conquistare l’Italia

Claudia Montenovo, nella lista “Mangialardi Presidente” guidata dal sindaco di Colli del Tronto

 

Quali sono la sua formazione scolastica e il suo percorso professionale? Ha esperienze politiche pregresse?

E.Bargiacchi: “ Diplomata come Maestra d’arte all’istituto Osvaldo Licini di Ascoli Piceno, appena maggiorenne mi sono dedicata alle produzioni televisive. Ho condotto vari programmi televisivi andati in onda sull’emittente Rtm, tra cui anche la rassegna stampa ed il telegiornale. Attualmente sto giungendo al termine del percorso per l’iscrizione all’albo dei giornalisti come pubblicista.
Mi sono sempre dedicata alla promozione del territorio attraverso iniziative, eventi mediatici e trasmissioni televisive. Con il progetto Sibilla in Tour, finanziato l’anno scorso dalla Regione Marche, attraverso la realizzazione di 10 documentari dedicati a 10 località dei monti Sibillini, ho promosso in tutta Italia le bellezze, la storia, le leggende e le tipicità di questi territori.
Non ho esperienze politiche pregresse ma spero di potermi servire della politica per continuare a far crescere questa Regione, aumentando le opportunità di lavoro specialmente a livello turistico e rendendola più appetibile anche dal punto di vista cinematografico.”

V.Cardarelli: “Nel 2017, presso l’Università degli Studi di Macerata, ho ottenuto la laurea magistrale in Scienze Filosofiche per poi specializzarmi come formatrice, orientatrice professionale e Gestalt counselor. Ho lavorato prevalentemente nell’ambito del sociale: come educatrice presso una comunità per minori non accompagnati di Grottammare, come formatrice e progettista per progetti educativi regionali (Progetto FAMI PRIMM) che ho contribuito a strutturare nella parte di progettazione laboratoriale e pratica.
Sempre con il ruolo di formatrice ho partecipato ad un progetto erasmus+ nel corso del quale ho educato psicologi e professionisti della relazione di ascolto e cura alla gestione dei conflitti nelle nell’ambito delle relazioni multietniche. Ho prestato servizio come volontaria del Servizio Civile nazionale presso il Comune di San Benedetto del Tronto. Sono stata assegnataria di una delle Borse di Ricerca per under 30 erogate dalla regione lo scorso anno, grazie alla quale ho portato avanti un tirocinio di nove mesi presso una scuola di formazione professionale per adulti sita a Porto d’Ascoli.
Ho esperienza di politica universitaria, avendo militato all’interno di un’associazione studentesca a Macerata per poi essere eletta come rappresentante degli studenti per la Facoltà di Lettere e Filosofia. Un’avventura che ha avuto con mio grande rammarico breve durata, in quanto mi sono trovata nella condizione di dover dare priorità ai miei studi. Ho fortunatamente trovato il modo di portare avanti i miei interessi e i miei ideali tramite l’impegno nell’attivismo per la causa transfemminista.”

S.Urriani: “ Ho frequentato il liceo socio-psicopedagogico di Ascoli Piceno e mi sono laureata in filosofia all’università di Macerata con 110/110. Ho svolto il servizio civile in una comunità di recupero per tossicodipendenti, ho lavorato come copywriter per un sito e-commerce e di recente ho fatto una piccola esperienza come collaboratrice scolastica in una scuola dell’infanzia. Adesso mi sto preparando per il concorso docenti.
È la mia prima esperienza politica poiché nonostante io abbia interesse a riguardo, non mi sentivo rappresentata da alcun partito; quando ho conosciuto il FSi-Riconquistare l’Italia, ho deciso di dare il mio contributo a questo bel progetto.”

C. Montenovo: “ Lo scorso anno ho conseguito la laurea triennale in Ingegneria Civile al Politecnico di Torino. Ora, sempre al Politecnico, sto frequentando i corsi della laurea magistrale della stessa ingegneria, specializzandomi in Strutture. Sono sempre stata interessata alla politica e nel 2020 ho anche avuto l’onore di diventare una dei 100 studenti del corso annuale della Scuola di Politiche fondata da Enrico Letta. “

Tre aggettivi con i quali descriverebbe la Regione Marche oggi, e quella di domani qualora venisse eletta?

E.Bargiacchi: “Sono candidata nel Piceno, una provincia ed un territorio che offre un’infinità di ricchezze sia a livello paesaggistico, con mare e montagna a pochi chilometri di distanza, che a livello storico, artistico e culturale. Voglio continuare a promuovere questi aspetti. Inoltre, come candidata in una lista con i verdi, non posso non avere a cuore le questioni di carattere ambientale.”

V.Cardarelli: “ Non è semplice racchiudere una valutazione complessiva in tre aggettivi. Ma direi: migliorabile, che poi è il motivo del mio impegno perché sono convinta che soltanto con l’impegno delle generazioni più giovani sia possa rigenerare un territorio; sfortunata, perché ne abbiamo passate tante, decisamente troppe. Ovviamente penso al terremoto, ma anche la crisi economica che ha messo in ginocchio il sistema della piccola impresa e ha compresso l’economica del sud delle Marche e messo in difficoltà l’occupazione, in particolare per noi giovani; bellissima, perché nonostante le difficoltà restiamo la Regione più bella d’Italia e un posto perfetto dove poter immaginare il proprio futuro, ed è per questo che ci dobbiamo mettere in gioco per costruirlo scacciando rigurgiti dei nostalgici di destra che vogliono portarci tutti indietro di 70 anni. Per la Regione Marche del domani penso a tre aggettivi: il primo è sicuramente giovane, nei volti ma soprattutto nelle idee e nei modi di approcciare la realtà che è già cambiata, anche se molti non so se ne sono accorti; poi la immagino aperta, aperta alle innovazioni, aperta all’esterno, penso al turismo, ma soprattutto aperta al cambiamento, all’integrazione, a culture diverse, aperta verso le nuove idee dei giovani; come ultimo aggettivo voglio dire orgogliosa, del percorso fatto e che farà per uscire dalle difficoltà che la storia ci ha messo davanti, ma orgogliosa delle nostre origini della nostra forza e della capacità di innovare che metteremo in campo quando vinceremo queste elezioni.”

S.Urriani:Trascurata, Potenziale (in senso aristotelico), Fragile.
Per le Marche di domani immagino Curata, Fruibile, Giusta.”

C.Montenovo: “La Regione Marche oggi è ambiziosa, perfettibile e produttiva. Quella di domani dovrebbe essere inclusiva, giovane e competente.”

Temi per i quali intende lavorare e combattere politicamente?

E.Bargiacchi: “Nelle mie trasmissioni e nelle mie iniziative ho sempre cercato di porre l’attenzione sul valore dello stile di vita genuino, a stretto contatto con la natura, nel rispetto degli animali e dell’ambiente che ci circonda. Mi sono anche battuta in campagne di informazione per incentivare l’utilizzo di risorse naturali come la canapa, una pianta che potrebbe migliorare e rivoluzionare lo stile di vita dell’uomo ed essere ampiamente utilizzata nella green economy.

V.Cardarelli: “Le politiche giovanili sono certamente al centro delle nostre preoccupazioni, così come il puntare ad una decisa riqualificazione culturale del territorio. Le Marche e la nostra provincia devono crescere con la cultura. Vogliamo realizzare politiche sempre più innovative per la musica, promuovendo quella dal vivo, sostenendo le scuole nell’alfabetizzazione musicale, incentivando nuove produzioni, nuovi autori e la nascita di nuove imprese, sfruttando le enormi intelligenze artistiche che esistono nel nostro territorio. Vogliamo siano fatti passi in avanti per lo spettacolo dal vivo, dando nuovo sostegno ai teatri storici piceni, ai piccoli teatri e alle tante realtà di produzione e di sperimentazione. La regione deve favorire lo sviluppo di un network sempre più condiviso di reti teatrali, favorendo la collaborazione troppo spesso frammentata delle piccole realtà. Vogliamo una regione piena di cinema. Troviamo vergognoso che una città come San Benedetto del Tronto oggi non abbia più un cinema. La regione deve sostenere rassegne e iniziative di diffusione della cultura cinematografica, la programmazione delle sale e lo sviluppo di nuove produzioni per potenziare l’attrattività del territorio come immenso set cinematografico. Amplieremo le opportunità di formazione per dare ai giovani la possibilità di esprimere passioni e talenti ed acquisire competenze per lavorare nella cultura, che nella nostra regione è sempre più anche una straordinaria industria che crea lavoro. Più educazione allo sport. Ogni famiglia deve avere l’opportunità di iscrivere i propri figli ad attività che promuovano socialità, benessere e integrazione. Destineremo risorse e nuove progettualità a questo obiettivo, sostenendo le numerosissime realtà sportive e la loro vocazione a riempire piscine, campi da gioco e palestre per garantire a grandi e piccoli il diritto di fare sport ad ogni livello. Con un’attenzione particolare alle famiglie in difficoltà, perché la disponibilità di reddito non diventi un discrimine all’educazione alla musica e alla frequentazione della pratica sportiva per i figli. Il tema dell’ecologia ha sicuramente una rilevanza fondamentale, serve un Patto regionale per il clima, da costruire con tutte le parti sociali, sulla scia di ciò che stanno facendo molti altri Paesi per raggiungere gli obiettivi di piena decarbonizzazione entro il 2050 azzerando le emissioni climalteranti e passare al 100% di fonti rinnovabili entro il 2035. Un Green New Deal di investimenti che accompagnino la transizione ecologica rendendo tutte le politiche regionali coerenti con gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile e al contempo rilanciando un’occupazione di qualità. Stop al consumo di suolo a favore della rigenerazione urbana. Dobbiamo far passare due principi fondamentali: consumo di suolo a saldo zero e riuso del patrimonio edilizio esistente. Un passo avanti per la tutela dell’ambiente e la qualità delle città, che impedisca la realizzazione di nuovi centri commerciali in territorio agricolo e ne le limiti ulteriormente la programmazione anche nella città urbanizzata. E un passo avanti, soprattutto, nella rigenerazione e riqualificazione urbana. Sono necessari interventi di riqualificazione delle nostre città, che migliorino la qualità degli spazi pubblici e privati, le dotazioni ambientali e l’efficientamento energetico, le aree verdi e i servizi, il decoro e la sicurezza di centri e periferie. È una vergogna che nella nostra città si continui a costruire indiscriminatamente. San Benedetto del Tronto è una delle città con la maggiore densità edilizia della regione e questo trend va fermato. Il servizio sanitario regionale, pubblico e universalistico, deve assicurare le migliori cure a tutti i cittadini, senza distinzione di reddito e con tempi di accesso conformi ai migliori standard. E noi crediamo che il pubblico, nell’accezione indicata, possa assicurare maggiori garanzie di equità e di efficacia rispetto agli altri modelli. Abbiamo visto quali sono i modelli delle destre, quello svenduto ai privati della Lombardia, o quello ostile alle donne della giunta Tesei in Umbria. A fronte dei buoni risultati conseguiti in questi anni permangono problemi sia nei tempi d’accesso agli interventi programmati, sia di permanenza nei pronto soccorso. Il primo obiettivo della prossima legislatura sarà quello di abbattere questi tempi e queste liste d’attesa, raggiungendo gli standard fissati. Il secondo sarà investire ulteriormente in innovazione e competenze, professionisti e tecnologie per far in modo che tutti i cittadini possano accedere, gratuitamente, ai migliori trattamenti che il progresso scientifico offre. Dunque, massima qualità per tutti e non solo per chi può pagarsela. Infine, vogliamo promuovere stili di vita sani, contrastare le dipendenze, prevenire le malattie acute, croniche e la non autosufficienza. Pensiamo ad una Regione amica delle donne e rispettosa delle differenze. Vogliamo una società più forte e coesa: per questo è essenziale che le donne acquisiscano più potere e autonomia nella vita privata e in quella pubblica, con un maggior grado di presenza e un nuovo protagonismo nelle imprese e nelle istituzioni. Troppe donne ancora oggi faticano ad entrare e rimanere nel mercato del lavoro, troppo spesso percepiscono retribuzioni inferiori ai colleghi, in misura assai ridotta raggiungono posizioni dirigenziali. Si tratta di barriere sociali e culturali che, oltre a discriminare le donne, impediscono alla società nel suo insieme di crescere e di crescere bene. Barriere che intendiamo abbattere con la formazione e l’informazione, con l’orientamento e il sostegno a modelli organizzativi di lavoro più flessibili – così come abbiamo fatto in Regione con lo smart-working – e con un nuovo welfare. Più in generale, vogliamo la Regione impegnata a prevenire, contrastare e condannare ogni forma di discriminazione di genere o di orientamento sessuale, che riconosca le diversità e sostenga in ogni ambito i diritti e le pari opportunità, con servizi di qualità e con particolare attenzione per quelli a supporto delle donne che subiscono violenza. Valore alle famiglie e alla natalità. Un’attenzione più forte vogliamo dedicarla alle famiglie con figli e, in particolare, a quelle numerose: non solo perché riconosciamo nella natalità un nodo critico e importante della nostra società, ma perché proprio per i nuclei familiari con più figli si acuiscono i rischi di impoverimento.
Anche in questo caso riteniamo che il compito delle istituzioni sia riconoscere e sostenere le famiglie con più figli, rimuovendo gli ostacoli che impediscono il pieno accesso ai servizi, individuando specifici strumenti di conciliazione e forme di sostegno nella determinazione delle rette e delle tariffe.

S.Urriani: “ I temi che mi sono enormemente a cuore sono esattamente quelli che condivido con il partito: riportare al centro dell’ordinamento giuridico la Costituzione del 1948 che, attualmente, è carta straccia a causa dell’adesione ai trattati europei. Non è possibile rispettare la Costituzione nei suoi principi cardine se continuiamo a restare nella UE. Piena occupazione, giustizia sociale, sanità pubblica, intervento dello stato in economia, tutela delle piccole e medie imprese contro il grande capitale finanziario, sono tutte cose ostacolate dall’assetto della Unione Europea. Noi siamo il partito del recesso, vorrei vedere l’Italia rinascere in nome dell’uguaglianza sostanziale che possa garantire una vita dignitosa grazie al lavoro stabile e al sostegno per chiunque sia in difficoltà. Mi piacerebbe che i cittadini riscoprissero la politica e partecipassero di più affinché questo progetto possa davvero realizzarsi. Noi ci siamo.”

C.Montenovo: “ Sono consapevole di essere giovane e di avere ancora molto da imparare ma vorrei comunque portare il mio contributo sugli argomenti che conosco e che sento essere i più importanti per me e per la mia generazione. Sicuramente uno dei temi è quello della salvaguardia dell’ambiente che si lega anche alla valorizzazione del nostro territorio, intesa come recupero e riscoperta del patrimonio artistico e paesaggistico. Interconnesso a questi c’è il tema della mobilità, che deve essere ampliata e resa più innovativa e sostenibile.”

L’essere donna è per lei valore aggiunto, o preferisce non fare una questione di genere?

E.Bargiacchi: “ Vedo il mio essere donna sicuramente come un valore aggiunto. Il mondo di oggi è caratterizzato da rapidi cambiamenti in ogni settore della vita sociale. La scienza, la tecnologia, l’informatica e i social hanno notevolmente contribuito a questi cambiamenti. Le donne sono sempre riuscite a tenere il passo e la loro capacità di adeguarsi ai nuovi sistemi di vita gioca un ruolo decisivo per la realizzazione di interventi risolutivi di piccola e grande portata. Le donne, e anche le madri come me, sono sempre state costrette dalle circostanze ad adattarsi, ad essere flessibili, versatili, multitasking. Tutte qualità importantissime nei tempi frenetici di oggi. Spetta alle donne il ruolo di sensibilizzare e rieducare le nuove generazioni al concetto di eguaglianza, che non è rinunciare alle differenze culturali e biologiche per ottenere pari diritti. No. Si tratta di imparare a dare valore e rispetto alle cose che ci differenziano, avendo egualmente pari opportunità e dignità.”

V.Cardarelli: “ Trovo che essere donna in una società di matrice patriarcale come la nostra sia di per sé una questione politica. Le scelte che si fanno o non fanno sulla base dell’essere donna, il modo in cui siamo osservate, scartate o prese in considerazione perché siamo donne condizionano indelebilmente il nostro modo di percepire la società che ci circonda e la politica che la governa. Se poi vogliamo riferirci al concetto di “quota rosa” trovo che sia non solo superato, ma anche offensivo. Che nel 2020 ci debba essere una norma a garanzia di una paritaria suddivisione (peraltro binaria e dunque insufficiente) che si fonda sul sesso biologico dell’individuo piuttosto che sulla sua attitudine e preparazione è forse il dato più sensibile che abbiamo di quanto sia ancora necessario lavorare molto e con impegno nell’ottica di una parità ed eguaglianza reale.”

S.Urriani:” La questione di genere, sinceramente, mi interessa poco. Ciò che conta è il valore della persona e penso che troppo spesso anche la questione di genere sia strumentalizzata.

C.Montenovo: “ Frida Kahlo ha detto “Non far caso a me. Io vengo da un altro pianeta. Io ancora vedo orizzonti dove tu disegni confini”, questo per sottolineare il fatto che l’essere donne ci porta ad avere una sensibilità ed uno sguardo diversi che possono essere messi a servizio della comunità per riscoprire nuovi valori come quello della gentilezza e dell’ascolto.”