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Campagna vaccini Marche, Casini:”Siamo al 15’ posto, troppo pochi i luoghi di somministrazione”

Domani mattina 20 febbraio partirà la campagna di vaccinazione nelle Marche per gli over 80.

La consigliera regionale del Partito Democratico Anna Casini attraverso il suo profilo social chiede chiarezza alla giunta Acquaroli e ritiene errate le scelte prese finora.

Come va la campagna vaccinale anti-covid19 nelle Marche? Male. Le Marche sono purtroppo al 15º posto in Italia per percentuale di popolazione sottoposta a vaccino, un dato basso dal punto di vista quantitativo e “strano” da quello qualitativo, dato che il personale non sanitario vaccinato è di circa 16mila unità mentre gli ospiti delle RSA e gli over80 sono solo 5800. Purtroppo non possiamo sapere se tra queste 16.000 persone ci sono soggetti che non dovevano essere vaccinati in questa fase e hanno fatto i furbi: abbiamo chiesto alla Regione gli elenchi di chi è stato sottoposto a vaccino ma ci è stato detto “no”. Mi chiedo il perché..

Come se non bastasse, sono troppo pochi i vaccinati tra gli ospiti delle RSA e non è ancora stato sottoscritto il protocollo con i medici di base per la vaccinazione a domicilio per gli over 80. Questo significa una sola cosa: quando arriveranno dosi massicce, non sapremo come somministrarle alle categorie più fragili. Inoltre i luoghi di somministrazione sono troppo pochi solo 2 nel Piceno e 15 in tutte le Marche, questo causerà enormi disagi agli anziani e alle loro famiglie.

Come opposizione però non ci stiamo limitando a segnalare quello che non va, non è nel nostro stile. Consapevoli che da una situazione del genere si può uscire solo uniti, stiamo lavorando senza sosta: abbiamo presentato tantissimi atti per far correggere la rotta della maggioranza, ma ad Ancona hanno alzato un muro contro le nostre proposte.

– Separazione chiara e netta dei percorsi covid e no covid nelle strutture di Ascoli e San Benedetto.
– Screening ripetuto tra gli studenti con l’utilizzo dei tamponi rapidi avanzati dalla fallimentare operazione dello screening di massa.
– Priorità nella vaccinazione a persone disabili, caregiver familiari e insegnanti.
– Ulteriori punti di vaccinazione per la popolazione, in particolare nelle aree interne della Regione, aree dove si concentra la maggior parte della popolazione over 80 che oggi dovrebbero arrivare nei centri più grandi.
– Piano di utilizzo di anticorpi monocolonali.

Purtroppo forse non possiamo aspettarci altro che questa situazione da chi ha proposto l’utilizzo dell’idrossiclorichina e continua a fare figuracce sui “colori” della Regione pensando di risolvere tutto con l’emanazione di ordinanze che rendono un lazzaretto la provincia di Ancona.”-conclude la Casini.