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ALLARME DEL COMITATO SALVIAMO IL MADONNA DEL SOCCORSO: DAL 1° NOVEMBRE LA COPERTURA DEI TURNI AL PRONTO SOCCORSO NON SARA’ ASSICURATA

SAN BENEDETTO – “Ci è giunta una notizia documentata secondo la quale lunedì prossimo sarebbe stata convocata una riunione urgente, tra la Direzione sanitaria e i dirigenti dei reparti medici, per ovviare a questo problema: non sarebbe più possibile assicurare la copertura dei turni del Pronto Soccorso del nostro ospedale, a partire dal 1° novembre prossimo, per una cronica, non improvvisa e imprevista, carenza di medici di questo reparto”.

A parlare  sono il dottor Nicola Baiocchi e l’avvocato Rosaria Falco del Comitato Salviamo il Madonna del Soccorso.

“Premesso che la carenza cronica di sanitari si ravvisa nella quasi totalità dei reparti, la geniale soluzione della Direzione sarebbe quella di usare il personale preso dai vari reparti medici (Medicina, Geriatria, Oncologia, Cardiologia, Neurologia ecc.) per coprire questa carenza, chiaramente riducendo o azzerando la capacità operativa dei reparti. Tale personale sarebbe distolto dalle proprie mansioni non per pochi giorni ma a tempo indeterminato, poiché nessuno sa quando potrà essere ripristinato l’organico del Pronto Soccorso; perciò alcuni reparti si troverebbero, a loro volta, a rischio paralisi. Ovviamente non possiamo immaginare che un medico, dopo aver lavorato dodici ore di notte al Pronto Soccorso, possa andare, appena terminato il turno al PS, di nuovo al lavoro in reparto, perché questo sarebbe non solo pericoloso ma anche illegale. Se ciò accadesse, sarebbe doveroso avvertire le Autorità competenti in quanto si violerebbero precise norme europee e nazionali.

Nessuno meglio di noi sa che nel nostro ospedale non vi è nulla di più permanente di quello che viene deciso in modo “emergenziale e transitorio” oppure come “periodo di prova”.

Ma ci chiediamo per quale motivo il problema non possa essere risolto utilizzando il personale medico della Medicina d’urgenza, trasformando quest’ultima, temporaneamente, in Osservazione breve prolungata, così come ci dicono sarebbe strutturata nello stesso Mazzoni. Ci chiediamo anche, perché quando emerge una carenza di personale (soprattutto quando prevista e prevedibile) si debba smantellare ogni volta qualche reparto del Madonna del Soccorso.

Poiché dicono che questa soluzione a San Benedetto non sia praticabile, dal momento che la nostra Medicina d’urgenza sembrerebbe intoccabile, invitiamo l’assessore alla sanità, il direttore generale ASUR e il direttore sanitario ASUR a fare un salto nell’AV5 per tentare di risolvere con un po’ di buon senso questo gravissimo problema”.

 dr. Nicola Baiocchi

avvocato Rosaria Falco