Arquata, Michele Franchi: “Chiediamo una volta usciti dall’emergenza di partire con la ricostruzione, ma non vogliamo più solo parole, altrimenti rischiamo davvero il tracollo”

Abbiamo intervistato Michele Franchi, vicesindaco di Arquata del Tronto, comune distrutto dal sisma del 2016, che si ritrova a dover fronteggiare una nuova emergenza, quella del Coronavirus.

“Quest’emergenza colpisce un territorio già martoriato, per noi è un’altro duro colpo che sarà difficile da recuperare, anche una volta superata.

La Croce Verde ha attivato un servizio domiciliare per la popolazione più anziana, i negozi di alimentari per fortuna possono rimanere aperti e sono presenti in quasi tutte le aree Sae. Riusciamo quindi a far sì che la popolazione possa spostarsi meno possibile. La farmacia funziona, speriamo solo che si riesca a rispettare tutte le disposizioni, ma noi arquatani abbiamo il senso civico e riusciremo a farlo. Ovviamente, ci vengono chiesti ancora sacrifici, specialmente di restare nelle aree Sae, ma dobbiamo farlo perchè non è stato ancora sconfitto questo Virus, anzi siamo al centro della crisi epidemiologica.

Per quanto riguarda i controlli, ci sono carabinieri e polizia locale sul luogo quindi garantiamo che ci sia monitoraggio dell’autocertificazione. Ma diciamo alla popolazione di muoversi solo per lavoro e per fare spesa.

Teniamo duro in questi giorni, per questi sacrifici ulteriori dopo il terremoto servano a qualcosa. Lo Stato, il nuovo Commissario dovranno darci un aiuto concreto, quindi chiediamo una volta usciti dall’emergenza di partire con la ricostruzione, ma non vogliamo più solo parole, altrimenti rischiamo davvero il tracollo.

Il mio pensiero va ai bambini che spero potranno tornare prima possibile a scuola, agli anziani che stanno soffrendo di più questa grave crisi, che possano tornare a uscire di casa.

C’è solo da rimboccarsi le maniche, ma noi in questo siamo maestri. Spero che tutti insieme, senza polemiche, possiamo superare questo ulteriore momento di crisi.”

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