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Ascoli, Annullata l’edizione 2021 del Vinitaly, ma molte aziende picene avevano già rinunciato

L’annuncio è stato dato poco fa, ma tante aziende vitivinicole del Piceno avevano già rinunciato a partecipare. Troppo forte ancora il pericolo dei contagi da Covid-19 per potersi organizzare alla partecipazione di un evento così importante anche se previsto a giugno.

E poco fa è arrivato l’annuncio ufficiale: la 54ª edizione di Vinitaly, il salone internazionale dei vini e dei distillati, non si terrà neanche quest’anno. La Fiera del Vino di Verona era in programma dal 20 al 23 giugno ma è stata spostata dal 10 al 13 aprile del 2022.

Dopo l’annullamento dell’anno scorso, deciso dopo numerose incertezze, anche quest’anno l’organizzazione ha dovuto rassegnarsi all’evidenza dei fatti. Troppo alto ancora il rischio di un flop gigantesco, impossibile mettere in campo una macchina enorme senza sapere quali saranno le condizioni epidemiologiche nel mondo tra tre mesi.

La conferma è arrivata poco fa da Maurizio Danese, presidente di Veronafiere «Le attuali incertezze sullo scenario nazionale ed estero e il protrarsi dei divieti ci hanno indotto a programmare definitivamente la rassegna nel 2022 – ha ammesso con una certa delusione – Si tratta di una scelta di responsabilità, ancorché dolorosa».

In realtà era già da qualche settimana che si preannunciava questa decisione nonostante  Veronafiere cercasse in tutti i modi di rassicurare aziende e affezionati sulle alte percentuali di poter mandare in scena il salone. E sono state le aziende stesse a porre i dubbi definitivi su una partecipazione almeno funzionale all’evento e a quanto triste sarebbe stato un Vinitaly in versione ridotta.

Tra le cantine che più si erano esposte “contro” l’edizione 2021 del Vinitaly ci sono state senza dubbio Villa Franciacorta che aveva già annunciato ufficialmente l’assenza alla Fiera del Vino: “Riteniamo – avevano scritto in un comunicato – di non essere presenti al prossimo Vinitaly, perchè tra gli obiettivi principali c’è sempre stato il piacere di incontrare il pubblico, di fare network, di accogliere gli ospiti nella propria postazione e di avviare con essi un dialogo, un confronto, che nasce dal piacere di conoscersi, di degustare insieme, di commentare questo o quel millesimo, di condividere emozioni. Nelle attuali condizioni, questo “network”, che è un mix di convivialità, piacere, passione e empatia, non è possibile né lo sarà entro breve tempo. Anche per questo preferiamo non esserci.