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Ascoli, Guido Castelli (FdI): “I robot, gli annunci e le brioches della Casini”

Il candidato consigliere regionale per Fratelli d’Italia, l’ex Sindaco Guido Castelli, è intervenuto sui due robot chirurgici che la Regione vorrebbe assegnare agli Ospedali di Ascoli e San Benedetto.

“Non passa giorno – ha scritto Castelli – senza che la Casini faccia un qualche annuncio sensazionale sui temi della sanità. Sembra quasi che dopo 5 anni di vuoto cosmico la vice di Ceriscioli si sia accorta dell’esistenza di quei due ospedali di cui peraltro teorizza la chiusura.

Peccato che, se solo si approfondisce un po’, gli annunci della capolista del PD alle regionali mostrano la stessa solidità della gelatina. L’ultima trovata riguarda i due robot chirurgici che la Regione vorrebbe assegnare rispettivamente al Mazzoni di Ascoli e al Madonna del Soccorso di San Benedetto.
Una grande notizia, di quelle che per enormità, meriterebbe la prima pagina dei giornali. Un po’ come se i servizi sociali comprassero una Ferrari a un senzatetto che sta per morire di fame. Il paragone è calzante visto che le chirurgie di Ascoli e San Benedetto soffrono di una carenza di personale, medico e infermieristico, così grave da consentire un utilizzo delle sale operatorie solo per il 50% .
La situazione è così compromessa che ormai  gli accorpamenti tra reparti, sia ad Ascoli che a San Benedetto, sono diventati una regola. Al “Mazzoni” l’urologia è accorpata alla chirurgia e l’otorino all’ortopedia. Al “Madonna del soccorso” l’ortopedia è accorpata alla chirurgia e via discorrendo. E mentre l’area vasta 5 rischia di collassare per carenza di personale, ecco che la Casini fantastica dei due robot. Un po’ come Maria Antonietta di Francia che, a quanti le facevano osservare che “il popolo chiede pane”, rispose: “ dategli brioches”.
Per comprendere il tasso di demagogia che caratterizza la proposta della Casini basti pensare che una piattaforma di robotica chirurgica necessità di essere utilizzata almeno 5 giorni alla settimana, dalla mattina alla sera, per almeno 350 interventi all’anno. L’attivazione di ben due piattaforme robotiche richiederebbe quindi una dotazione di personale, di strumentazioni e di spazi del tutto inimmaginabile visto gli standard odierni imposti dall’ASUR.
Ma alla Casini di tutto questo non interessa molto – ha concluso Guido Castelli –  L’importante è stupire e magari sollecitare quella credulità popolare che rappresenta l’ultima speranza per un partito democratico allo sbando”.