Ascoli, Il consigliere Francesco Viscione ha presentato una interrogazione sul servizio idrico

Il consigliere comunale Francesco Viscione ha presentato un interrogazione al sindaco Marco Fioravanti sulle novità in merito al servizio idrico.

Con la presente- ha scritto Viscione Viscione interroga il sindaco:
1) Se è stato coinvolto nelle decisioni della CIIP e quali posizioni amministrative e politiche ha assunto per quanto riguarda il rispetto delle procedure amministrative e contabili, dal momento che sono state eluse le più elementari regole di trasparenza, imparzialità e buon andamento della pubblica amministrazione, in quanto ci si trova di fronte ad una gestione in housing providing dove l’ente pubblico concedente esercita un “controllo analogo a quello dei propri servizi”;

2) Se non ritiene più utile che la CIIP utilizzi le proprie risorse finanziarie, sborsate dai cittadini/utenti Ascolani e dei restanti 58 comuni, per migliorare il servizio idrico e la ricerca di nuove fonti di approvvigionamento idrico, invece che investire circa 8 milioni di euro oltre altri oneri in iniziative di dubbia necessità e portate avanti con incomprensibile “riservatezza”, non consona ad una Amministrazione Pubblica, dal momento che non è rintracciabile in nessuna parte la “Manifestazione d’Interesse” della CIIP verso l’AIMAG data nel lontano dicembre 2019 per la partecipazione alla gara di che trattasi attraverso l’approvazione del Contratto preliminare per acquisizione delle quote societarie posto all’esame dell’ATO Marche sud 5 nella seduta del 6.5.20;

3) se non ritiene altresì manifestare immediatamente la inutilità dell’acquisizione delle società sopra menzionate, anche con un dibattito nel Consiglio Comunale, dal momento che le attività degli impianti di smaltimento delle acque reflue civili sono già programmati per il passaggio senza oneri alla CIIP tra il 1.4.2022 e il 31.3.2022, mentre l’impianto di smaltimento dei reflui industriali smetterà di essere gestito per la fine naturale della concessione dalla Uniprojet srl il 31.12.2025;

4) Se non ritiene logico avvalersi dei servizi gestionali della Picena Depur srl nella gestione degli impianti per la depurazione delle acque reflue in affiancamento alla CIIP che, in quanto “Gestore Unico del Ciclo Integrato delle Acque”, è deputato/obbligato a svolgere tale servizio;

5) Se non ritiene altresì utile che il Comune di Ascoli Piceno, in quanto maggiormente interessato territorialmente, verifichi l’azione della CIIP con la compatibilità e con gli interessi e le attività del Consorzio Piceno CONSIND, costituito da 31 enti locali, posto che sia necessario superare l’incomunicabilità operativa dei due enti;

6) se risulta – come da più parti viene riferito – che tutta la trattativa tra amministratori e dirigenti della CIIP e tra CIIP e AIMAG è stata “segretata” fino alla discovery resasi necessaria per l’esame e approvazione dell’ATO Marche-sud 5, dal momento che appare di tutta evidenza come la gravità di una iniziativa d’interesse pubblico così impegnativa sia stata gestita ignorando (i) ogni confronto politico-amministrativo con gli organismi di controllo, (ii) il Piceno Consind, (iii) l’Assemblea dei comuni del CIIP, (iv) le organizzazioni sociali del territorio e del personale interessato;

7) se non ritiene dannoso, per l’interesse pubblico, che si vengano a determinare, senza preventivi indirizzi politici strategici definiti nelle opportune sedi istituzionali, strategie industriali che pongono anche in conflitto d’interessi tra gli stessi comuni soci (30 comuni) appartenenti sia a alla CIIP e sia a Piceno Consind;

8) se non ritiene sia stato violato palesemente dalla CIIP, per i motivi ricordati in premessa, l’art.4 dello Statuto nella parte dell’oggetto sociale che stabilisce i vincoli inviolabili della sua mission, volta a gestire esclusivamente il ciclo delle acque di uso civile riferite alla captazione, alla distribuzione e allo smaltimento;

9) se non intravvede nelle iniziative politico-amministrative sopra rappresentate dell’Amministrazione della CIIP, un disegno strategico volto a far conquistare uno spazio di mercato nel settore del trattamento fanghi e dello smaltimento rifiuti da grandi Multiutility del nord Italia, quando si hanno nel territorio piceno le risorse umane e imprenditoriali in grado di sviluppare tali iniziative.

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